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Affogato al triplo cioccolato



(1) Nutella, (2) cacao amaro e (3) gocce di cioccolato bianco.
 
INGREDIENTI:
  • 1 pacco di biscotti Pan di Stelle o simili biscotti al cacao
  • 400 grammi di panna da montare Oplà
  • 1 Nutella
  • 1 piatto fondo di latte per pucciare i biscotti (a chi si può aggiungere cacao per una versione più "zozza" della ricetta)
  • TOPPING:
  • 1 cacao (Nesquik oppure Ciobar)
  • 1 granella di nocciola
  • 1 gocce di cioccolato bianco (o a preferenza)
  • 1 colata di Nutella (restante dalla preparazione)



PREPARAZIONE:
  1. Mettere a cuocere a bagno Maria la Nutella: togli il tappo della Nutella, riempi la pentola a metà, la metti il fuoco al massimo e metti al centro la Nutella senza coperchio e, quando l'acqua inizia a bollire, poi metti il fuoco al minimo (altrimenti bruci la Nutella). Ogni tanto girare con il coltello per controllare la densità della Nutella che deve essere quasi liquida.
  2. Montare la panna fredda da frigo (non va bene la panna già montata in quanto perde tutte le sue proprietà di panna montata con la Nutella): mettere le fruste dello sbattitore elettrico in frigo qualche oretta prima. Prendere la panna e versarla in una pentola alta in ferro. Una volta versata iniziare a usare lo sbattitore elettrico per montarla (deve diventare montata, cioè si deve appiccicare alla pentola da liquida che era in modo che, anche rivoltando la pentola la panna non deve cadere).
  3. Prima di montare la panna, scaldare un piatto fondo di latte per un minuto (sul fuoco o al microonde, così da permettere un miglior impregno dei biscotti) e pucciarci i biscotti Pan di Stelle così da creare una base non troppo fitta (non deve essere perfettamente piena, anzi, va bene lasciare qualche buchino per permettere poi un maggior impregno della panna).
  4. Prendere la Nutella sciolta e versare a occhio nella panna così da fare un composto 50% Nutella e 50% panna montata.
  5. Prendere un cucchiaio o la paletta per spalmare i dolci e dal basso verso l'alto mischiare con tranquillità la Nutella con la panna montata (non schiacciare, non girare) altrimenti la panna impazzisce finché ha un colore omogeneo dalla consistenza della crema montata senza strisce di colore bianche o nere.
  6. Una volta mischiata panna e Nutella versare metà del composto sopra la base dei biscotti così da rendere tutto piatto e omogeneo alla bene e meglio.
  7. Poi mettere sopra una nuova base di biscotti pucciati nel latte tiepido preparata come prima.
  8. Versare sopra il restante della panna e Nutella.
  9. Appiattire per bene in modo uniforme con un cucchiaio umido (bagnato con un poco di acqua) o con una paletta per dolci umida (così che la panna non si appiccichi più di tanto).
  10. Spolverare sopra il cacao (Nesquik) come si fa nel tiramisù, non tanto, deve essere fine giusti per coprire la panna.
  11. Una volta versato il cacao, fare delle strisciate di Nutella che era rimasta dal bagno Maria.
  12. Spargere sopra la granella di nocciola.
  13. Mettere le palline di cioccolato bianco (o a latte o fondente, a preferenza). Sconsigliata la frutta!!!
  14. Una volta fatta metterla subito in frigorifero sul ripiano più freddo del frigorifero (se c'è quello a zero gradi).
 
Tempo di preparazione: una mezz'oretta circa.


Venuta al mondo


La mia storia inizia in una sera di Primavera.
Venuta al mondo in una famiglia già logora, la situazione non ci ha messo molto a peggiorare.
Come spesso mi ha ricordato mia madre durante la mia vita, la probabilità più accreditata della fine che avrei dovuto fare sarebbe stata essere un aborto.
Si erano ripromessi di non rischiare di mettere più al mondo qualcuno come mio fratello.
Mio padre, poliziotto, è durato solamente una dozzina di anni dopo la mia nascita, dozzina di anni in cui la mia esistenza è sempre sembrata di troppo.
Violenza domestica, quella a cui ogni giorno dovevo assistere.

Avrò avuto tre o quattro anni e, anche se mi hanno cercato spesso di convincere che fosse impossibile ricordare episodi accaduti mentre si è così piccoli, ricordo ancora, come se li stessi vedendo davanti ai miei occhi, degli episodi.
Quello che più di tutti mi torna alla mente è quello in cui una piccola bambina dai capelli neri e riccioluti si nascondeva sotto l’asse da stiro, il posto che vedeva come più sicuro nei dintorni.
Intanto un uomo grande e grosso, soprattutto agli occhi di quella bambina così piccola, gridando si avvicina minaccioso verso una donna magrolina. “Vai a farti mangiucchiare le tette dal tuo capo, eh?” le grida addosso l’uomo.
E continua, continua a gridare, sputare, sudare addosso a un essere umano che, con lo sguardo impaurito, non sapeva come reagire.
Gelosia, manie di persecuzioni, pazzia.
Minacce di morte.
Il contributo per la nostra famiglia di quell’uomo con cui condivido i geni è sempre e solo stato essere un violento, dormire tutto il giorno, lamentarsi di ogni cosa e stare chiuso in bagno per ore e ore.

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Non ho nessun ricordo di quei tempi in cui siamo sembrati, almeno in apparenza, una famiglia felice.

Quella donna che è mia madre, così piccola fuori non vedeva via di scampo, ma dopo qualche anno è riuscita a liberarsi di quell’uomo.
Di certo non invidio la sua storia, ma provo un certo orgoglio a sapere come sia riuscita a tirarsi fuori da una situazione di merda del genere da sola.
Mia madre non ha mai potuto contare sul sostegno di nessuno, neppure su quello di sua madre.
Mia nonna, donna del sud, ha sempre voluto tenersi fuori da qualunque questione più complicata del cosa cucinare per il pasto successivo.
Quasi ossessivo il suo dovere sempre fare qualcosa in casa, dal cucinare, al pulire casa fino all’annientamento dell’ultimo granello di polvere.
Per la legge del contrappasso la casa di mia madre è sempre stata disordinata con l’apice da quando mio padre se ne è andato quando per passare da una stanza all’altra bisogna saltare ostacoli fatti da inutili cianfrusaglie che non hanno mai abbandonato la casa.

Risultati immagini per cavarsela da sola

Non mi ricordo quanti anni avevo quando mia madre ha ottenuto la separazione da mio padre, ma ero di certo piccola in quanto non ho molti ricordi nitidi di quei tempi. Ai tempi avere i genitori separati non era una cosa molto diffusa e mi vergognavo di non avere una famiglia “normale”.

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