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Come La Luna

Un altro viaggio è iniziato.
Dietro le mie spalle sto lasciando chilometri e, insieme a loro, sto lasciando molto di più.
Ormai sono partita ed è tardi per guardarsi indietro.
Perché fa male.
Perché non si può.
Nonostante sia pieno giorno accanto a me sfreccia la luna.
È divisa perfettamente a metà.
Proprio come me.
Metà è rivolta verso le mie spalle.
La metà scura.
La metà nascosta.
La metà che non si vede, ma c'è.
Proprio come il mio passato.
Metà sembra essere rivolta verso la mia destinazione.
La metà luminosa, evidente.
La metà che mostra il suo viso segnato dal tempo e dagli avvenimenti.
Come il viso che racconta la mia storia.

Il Modo Di Concepire L'Amore

Conoscevo soltanto un modo di vedere, un modo di vivere l'amore.
Pensavo che quello fosse l'unico modo, il modo giusto.
Invece, così come bisogna strappare un cerotto, così, all'improvviso, ho dovuto capire che mi ero sempre sbagliata.
Ci sono innumerevoli modi per amare.
C'è chi ama con dolci pensieri e parole.
C'è chi ama con più fisicità.
C'è chi ama lasciando parlare i fatti.
C'è chi ama prendendosi per mano.
C'è chi ama soltanto nell'intimità.
Non c'è un giusto o un sbagliato.
E un amore non è più forte di un altro.
Sono semplicemente diversi.
Però ho capito anche un'altra cosa.
Per stare insieme non basta l'amore.
Non c'è una ricetta universale.
Non ci sono segreti validi per tutti.
Il mio pensiero è che ognuno ha il proprio modo di amare.
Un modo forgiato dalle esperienze, dagli esempi, dal carattere, dalla società.
E, per stare bene, per non soffrire per un messaggio in meno o uno di troppo, per avere ritmi e bisogni che non costringano l'altro a soffrirne o soffrirne in prima persona, per non avere più fraintendimenti che sorrisi, forse bisogna condividere questo sentimento così forte, così potente che può distruggere come costruire, con una persona che possa senza problemi accogliere e condividere il proprio modo di amare.
Può capitare di incrociare nella propria vita una persona da amare, ma con la quale, nonostante il sentimento sia equamente ricambiato, non può esserci davvero una storia.
Per una storia non bisogna rinunciare a noi stessi.
Non dico di non cambiare, di non crescere, di non ricambiare, ma credo soltanto che bisognerebbe, per il proprio bene, rimanere fedeli a se stessi.
Violentare la propria mente nel fare qualcosa puramente per il piacere dell'altro non porta a un rapporto sano.
Non è necessario essere uguali, anzi, ben vengano le proprie passioni e i propri spazi, ma su determinate cose le differenze sono incolmabili.
Riguardo i progetti di vita, ad esempio.
Riguardo al modo di vivere l'amore.

Ombra

Quando ero piccola avevo paura della mia ombra.
Letteralmente.
Non riuscivo a distinguere questa "cosa nera" come qualcosa che fa parte di me.
Correvo, piangevo, mi dimenavo.
Cercavo di fare staccare, di staccarmi da lei e intorno a me avere soltanto luce.
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Quando sono cresciuta ho guardato alla piccola me con tenerezza e ho riso delle mie paure.
Come facevo ad avere paura di qualcosa così naturale come può essere la propria ombra?
E tra questi pensieri, circondata da luce, ciò di cui avevo paura era delle ombre dentro di me.
Non sapevo chi fossi, soffrivo e, anche in mezzo al sole, era buio.
Non fuggivo più, non letteralmente.
Non riuscivo a capire quell'ombra, quel buio dentro di me.

Ora guardo con tenerezza alle tante piccole me.
A quelle ragazzine piene di pensieri, di paure.
Guardo con un sorriso alla me davanti allo specchio.
Imperfetta, ancora piena di paure.
Paure diverse.
Nuove consapevolezze.
Non posso scappare, non posso fuggire da qualcosa che fa parte di me.
Siamo luce.
Siamo ombra.
L'ombra c'è, ma io non ho più paura.

Ordine

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Mi dispiace. 
Non sapevo che saresti venuto, altrimenti avrei rimesso un po' d'ordine. 
Nella mia vita, voglio dire, non soltanto in casa.

La Grandezza Del Vostro Spirito

the real life of barbie and ken 4
Se la grandezza del vostro spirito fosse proporzionale alla rigidità dei vostri canoni estetici, vivremmo lo stesso un mondo di merda, ma per lo meno pieno d'amore.

Rimaniamo Immobili

Cosa succede quando non permettiamo a noi stessi di cambiare?
Rimaniamo immobili.
Proprio così.
Quando poniamo resistenza a un cambiamento destinato ad accadere, che deve accadere, facciamo più danni di quanto si pensi.
Infrangiamo il corso naturale della vita.
L'unica costante è il cambiamento.

Sto Tornando A Casa

Meno di una settimana è passata dall'inizio di questo viaggio, ma in qualche modo sembra passato molto di più.
Sì, anche se questi giorni, tra un chilometro e un arancino, sembrano essere volati.
Mi sono spinta lontana da casa nel viaggio più lungo affrontato da sola fino ad ora.
E mentre tutti pensavano che mi sarei annoiata terribilmente io sto pensando a quante altre cose avrei voluto fare e per cui non ho trovato il tempo.
Il viaggio di ritorno è iniziato quando ho salutato vecchie conoscenze e nuovi amici e, salendo sul treno, ho salutato anche la Sicilia.
Entrando nel mio scompartimento c'è già un ragazzo di colore con un calcato ed evidentemente accento nordico.
Saluto educatamente mentre prendo posto e lui, forse troppo impegnato con il suo smartphone, non riesce neanche ad alzare lo sguardo.
Non ci ha messo molto a mancarmi il "mio" venditore di mozzarelle conosciuto durante il viaggio dell'andata.
Pazienza, non dobbiamo essere amici.
Ne approfitto per sbrigare altre faccende, fare sapere a casa che sono in viaggio e fermarmi un attimo a metabolizzare, cosa che a Milano sembra non esserci mai tempo di fare, mentre la musica che va nelle cuffiette del ragazzo è più forte dei miei pensieri stanchi.
Non passa molto tempo prima che due signori, dallo spiccato accento del Sud, prendano posto per occupare i due posti rimasti all'interno dello scompartimento.
Saluto educatamente mentre loro iniziano a spostare le valigie già presenti per fare posto alle loro nello stesso posto.
Vorrebbero sedersi entrambi sul mio "letto" mentre l'altro ragazzo occupava da solo il suo, ma alla fine capiscono che non sarebbe stata la cosa più sensata.
Il ragazzo poco velatamente suggerisce alla coppia di andare sulle proprie cuccette e loro sono stati più sorpresi per l'accento di questo rispetto alla sua richiesta insofferente.
Non passa troppo tempo, o forse è la mia scarsa cognizione temporale a parlare per me, prima che la signora si metta a preparare il giaciglio per lei e per il marito usando come appoggio per le sue scarpe il mio.
Nel frattempo il ragazzo di fronte/fianco a me grida al telefono con un amico riguardo a qualche schedina di calcio intervallando queste telefonate a qualche rutto ben piazzato, probabile complimento alla cucina siciliana.
Non curante di ciò che accadeva intorno a lui, l'uomo sulla cuccetta sopra di questo dormiva beatamente, beh, almeno finché qualche strano pensiero probabilmente giunto in sogno non l'ha fatto destare con una strana smorfia e tra curiosi versi è sceso velocemente dalla cuccetta correndo fuori dallo scompartimento.
Seduta vicino al finestrino, intanto io mi perdo nella notte con lo sguardo e con la testa.
Mentre tutto intorno a me tace mi sento nel mio ambiente.
Adoro la notte e ciò che questa mi regala.
Dopo un po' anche io mi abbandono tra le braccia di Morfeo che mi accoglie senza neanche farmene rendere conto e quando riapro gli occhi è già mattina.
Sopra di me due piedi dondolano. Li riconosco subito come quelli della signora che qualche ora prima si era arrampicata con sulla mia cuccetta.
Il ragazzo dorme e il marito sta di guardia davanti alla porta finché non realizza che mi sono svegliata anche io.
Trafficando tra le loro cose, la coppia mi offre del caffè (da bravi ultra cinquantenni) che stavano bevendo.
In mezzo a quella confusione, a quella di alcuni bambini iperattivi, di una madre Svizzera che racconta del fatto che là su si è in vacanza e del signore di Trenitalia che passa a consegnare la colazione e di quello che viene a ritirare le coperte, il ragazzo decide di svegliarsi e di fare riprendere per lui e per tutti noi intorno a lui la playlist di musica italiana cominciata ieri.
Intanto il treno sta correndo veloce, questa volta non sembrano esserci ritardi e presto sarò a Milano.
Insieme al mio zaino porterò con me persone, luoghi, chilometri macinati, nuove scoperte culinarie e, forse, una rinnovata me.
Adoro viaggiare, scoprire e scoprirmi.
E oggi sto iniziando un nuovo viaggio: sto tornando a casa.

Vite Che Sfrecciano Come Treni

Sono in viaggio. Un lungo viaggio che sta accumulando ritardo su ritardo. Siamo arrivati a due ore. Forse è normale, forse era da aspettarselo, ma va beh. Ora mi importa soltanto di arrivare. Prima o poi. Manca ancora qualche ora prima che la mia fermata arrivi.
Il tutto è iniziato con un'ora di ritardo nello scompartimento con un venditore di mozzarelle di bufala sulla 50ina pendolare ogni settimana Milano-Agropoli dove ha le sue bufale e la sua famiglia. È arrivato salutando educatamente e, dopo avermi lasciata mangiare tranquilla, ha iniziato una piacevole chiacchierata rivolgendosi a me sempre dandomi del "voi" mentre mi raccontava dei suoi figli poco più giovani di me e della moglie lungimirante che gli aveva infilato in valigia un maglione in più per il freddo del Nord.
Ad un certo punto entra un altro uomo, non lontano né per età né per origini al mio compagno di viaggio. Quest'uomo, anch'esso venditore di mozzarelle pendolare, aveva conosciuto un paio di anni fa l'altro durante uno dei loro viaggi e da allora in ogni viaggio si perdevano in piacevoli chiacchierate in dialetto stretto.
Non volendomi escludere dalla conversazione, il secondo uomo presentatosi come Agostino, più aperto rispetto al primo, si mette a indagare sul mio viaggio, sulle mie origini e sulla limonata salata da prendere in piazza Cavour una volta arrivata a Messina.
Arrivata l'ora di dormire, Agostino si congeda e poco dopo ci si mette a dormire in uno scompartimento dove, lo ammetto, non si è sentita volare una mosca. Beh, almeno finché non sono arrivati un paio di ragazzi, un maschio e una femmina. Sono saliti verso l'1:30 di notte, quando io ero ancora sveglia, e, dopo qualche scambio di parole in inglese, anche loro hanno preso posto nelle loro cuccette.
Al mattino presto il venditore di mozzarelle è arrivato alla sua fermata. Sono contenta di essere riuscita a salutarlo. Prima di andare, questo, mi ha anche regalato il suo succo di frutta che hanno dato per colazione.
A un certo punto, non lo sapevo, ma un addetto passava a ritirare le coperte. Io, addormentatami tardi e volendo recuperare al mattino l'ho vista come una tragedia e, sarà la faccia stravolta, l'addetto si è convinto a lasciarmi dormire in pace.
Intanto il treno continua ad andare e mi inoltro sempre di più lontana da casa.
Al mio risveglio ho consegnato io stessa le coperte a un addetto piacevolmente colpito. "Sei stata di parola" mi ha detto, nonostante non gli avessi detto niente, ma probabilmente la mia faccia stravolta aveva parlato per me. E dopo avete indagato anche lui sul mio viaggio, torno nel mio scompartimento dove i due ragazzi dalla parlata inglese mi allungano un sacchetto con dentro la colazione che erano passati a consegnare mentre io ero ancora tra le braccia di Morfeo.
Ancora una volta c'è un confronto sui rispettivi viaggi. Sono americani e sono a Firenze per seguire qualche lezione di vari corsi universitari per scoprire qualcosa dell'Italia. Il ragazzo va matto per gli gnocchi al sugo. Mi sorprendo di quanto sia stato facile capirsi e chiacchierare.
Ora, dopo avere messo qualcosa sotto i denti, sono ancora qui, in viaggio, attendendo la mia fermata, ma godendomi il viaggio e ciò che questo in qualche modo ha da offrirmi.

Pensieri In Treno

Salgo su un treno che mi porterà lontano.
Lontano da casa e da tutte le comodità a cui sono abituata.
Non ho mai viaggiato così lontana da sola e non ho mai affrontato un viaggio di una durata tale.
E ora sono qui, nella mia cuccetta.
Tutti intorno a me dormono mentre io guardo fuori dal finestrino.
Fuori è buio pesto, praticamente tutto nero.
Soltanto qualche luce, di tanto in tanto, fa capolino tra la natura che nell'oscurità probabilmente ci circonda.
Qualche lampione di qualche cittadina di passaggio ci ricorda le nostre origini e, in qualche modo, la nostra meta.
Non è difficile dimenticarsi di non essere soli.
Intanto all'orizzonte dei lampi rischiarano per una frazione di secondo l'orizzonte comunque troppo nero per svelare ciò che cela.
E intanto il treno corre, veloce, verso la sua meta.

Sei Nel Tuo Tempo

Qualcuno si è laureato a 22 anni e ha trovato lavoro a 27.
Qualcuno si è laureato a 27 anni e già aveva un lavoro.
C'è qualcuno che è ancora single ed ha un figlio.
Altri che da sposati hanno dovuto aspettare 10 anni per essere genitori.
Ci sono quelli che sono una coppia, ma amano altri.
Quelli che si amano e non sono niente.
E c'è chi sta ancora cercando qualcuno da amare.
Tutto funziona secondo il nostro orologio.
Le persone possono vivere solo secondo il proprio ritmo.
Può sembrare che i tuoi amici siano più avanti di te o che siano più indietro.
Però loro si trovano nel loro momento e tu nel tuo.
Vivi con pazienza.
Sii forte.
Credi in te stesso.
Non sei in ritardo e non sei in anticipo.
Sei nel tuo tempo.

Vivere Non È Peccato

Qualche tempo fa stavo parlando con una ragazza e ad un certo punto il discorso si è spostato su una conoscenza un comune, carissima amica della ragazza con cui stavo parlando, che ha perso il fidanzato in un incidente ormai quasi un anno fa.
Dicevo che avevo visto delle foto di questa conoscente insieme a un ragazzo ed ero contenta di vederla finalmente serena e sorridente.
La ragazza con cui stavo parlando ha commentato la cosa con sí, era una cosa carina "però non è passato neanche un anno".
Io sono stata zitta però ci ho riflettuto tanto.
Davvero un sacco.
Sono arrivata alla conclusione che siamo ossessionati dal tempo così com'è scandito.
Settimane giorni mesi...
E finalmente il primo traguardo in ogni attività: l'anno.
Dopo un anno una storia si può definire storia.
Chi ripone fiducia in 2 che stanno insieme da 11 mesi?
E infatti i mesiversari non si cacano più dopo l'anno.
Dopo un anno di qualsiasi cosa, sei socialmente accettato.
Quindi se hai vent'anni e il tuo ragazzo muore improvvisamente non devi ritrovare il sorriso prima dei 365 giorni altrimenti l'hai fatto troppo presto.
Se lo ritrovi nel 366esimo giorno non fa niente.
Anche perché a quel punto nessuno ci pensa più.
Personalmente non credo ci sia un pulsante che faccia scomparire il dolore dopo un anno o dopo qualsiasi etichetta temporale.
Ci sono vuoti che semplicemente nessuno potrà mai colmare, ma non c'è niente di male se qualcuno si siede su un'altra sedia per farci sorridere.
Vivere non è un peccato.

Io Prima Di Te

Ah, no, non pretendo di essere una persona matura ora.
Risultati immaginiNon pretendo di avere la verità in tasca e di sapere affrontare ogni situazione con la lucidità di cui molte situazioni hanno bisogno.
Cercherò di essere serena, sicura di me e sorridere alla vita.
Sicuramente sono una persona diversa.
Non è successo niente di straordinario.
O forse sì.
Ciò che è successo è che sei entrato nella mia vita.
Non hai fatto molto.
O forse sì.
Hai smosso qualcosa dentro di me.
Qualcosa che ancora non so cosa sia.
Qualcosa che non so se capirò mai.
Però l'ho accettato proprio come ho accettato tante cose.
E all'inizio pensavo che "accettare" sarebbe stato come "arrendersi".
Pensavo che accettare sarebbe significato essere deboli.
E invece no.

Risultati immaginiSono una persona diversa.
Non pretendo di essere migliore.
Sono semplicemente diversa.
Prima ero un'altra persona.
Io prima di te.
Io ero una ragazza che si faceva prendere dalle paranoie, che pensava che ci fosse soltanto un modo per vivere una relazione, che ci fosse un giusto o un sbagliato, senza mezze misure.
Io ero una ragazza forse un po' viziata nelle relazioni e che, abituata a determinate cose, dentro di sé pretendeva che anche la realtà rispecchiasse ciò che aveva dentro.
Io ero una ragazza che ha sofferto molto, che ha dovuto imparare a prendere coraggio, a rimboccarsi le maniche e ha fatto un salto nel vuoto.
Un salto per te.
Un salto con te.
Risultati immagini
Ho sempre pensato di essere una persona troppo fragile, troppo sentimentale, troppo emotiva.
Questa notte mi sono riscoperta più forte di quello che pensavo e sto sorridendo.
Sto sorridendo mentre penso che sto superando nuove difficoltà.
In un certo senso ti sono grata.
E sono sicura che ci saranno alti e bassi.
Mi sorprenderò malinconica a fissare il vuoto.
Mi scoprirò con le guance solcate da calde lacrime senza sapere il perché.
Mi scoprirò a pensare a te.
Ma voglio pensarti con un sorriso.


Risultati immaginiSenza saperlo, senza volerlo mi hai dato qualcosa.
Anche quando pensavo non sarebbe successo.
Un giorno particolarmente triste mi sono ritrovata a sperare di non averti mai incontrato.
E mentre piangevo mi chiedevo perché dovesse fare così male.
Oggi in qualche modo mi sono risposta e forse ho capito il perché.
Io prima di te ero diversa.
E non per forza peggiore.
Semplicemente diversa.
Ero più piccola, in tutti i sensi.
E ora, in qualche modo, credo di avere imparato un po' di più a vivere.


Una delle cose più importanti che ho imparato è che, ok, si soffre, ma la vita va avanti.
Risultati immagini
Ed è proprio questo che sto cercando di imparare nella mia vita.
Se le cose non vanno come me le ero immaginate non sono un fallimento.
E si può impara da ogni cosa se sappiamo coglierla, se sappiamo accoglierla in noi.


E anche se sembra più facile, non è mai meglio vivere in un'illusione per paura di guardare in faccia la realtà.
Non sai quanto mi abbia fatto male realizzare questa cosa.
Come il fatto che le persone, le emozioni e i sentimenti possono cambiare.
E lo fanno.
A volte più velocemente di quanto la nostra mente possa realizzare.
A volte il mondo gira più in fretta di quanto noi riusciamo a correre.


Risultati immaginiNonostante questa consapevolezza a volte è comunque difficile.
Non sai quanti momenti difficili ho passato nonostante sapessi ciò.
E mi sentivo anche stupida per questo.
Una parte di me è consapevole di come stanno le cose, di come poi tutto passa, migliora, ti rende più forte e ti dà la possibilità di migliorare se dai la possibilità di rafforzarti.
Ma è inevitabile starci male.

Non sto dicendo che non si deve soffrire, anzi.
Se "stai male", anche se suona male sentirselo dire, significa che "funzioni" bene, che hai un cuore, che sei umano, capace di provare sentimenti.
Lo so che fa male e ti verrebbe voglia di pentirti di ciò che è trascorso, ma ogni cosa che succede nella nostra vita, ogni persona che entra in contatto con noi, direttamente o indirettamente, lascia sempre qualcosa in più nella nostra vita.

Risultati immaginiMa non dobbiamo rimanere attaccata a questa in quanto, si sa, la vita è mutevole e le persone lo sono ancora di più.

Ci sono persone che continueranno ad entrare e ad uscire dalla tua vita.
Bisogna capirlo, ma soprattutto accettarlo.
Guardati indietro.
Quante persone l'hanno già fatto?
E se in quel momento per qualcuno è stata una dura prova, tosta, altre persone probabilmente le hai perse di vista senza neanche realizzarlo.
Le persone cambiano e anche tu l'hai fatto, lo farai e lo stai facendo anche ora.
E, anche se sembra brutto dirlo, è giusto così.
Senza nuovi stimoli saremmo statici, immobili, non cambieremmo mai, non cambierebbe niente né della nostra vita né di questo mondo.

Risultati immaginiUn giorno troverai quella persona che, nonostante tutto, sarà il punto fermo.
Quella con cui cambiare insieme, quella con i cambiamenti non faranno paura.
Il fatto è che non te ne accorgerai.
Alla fine ripenserai a tutto il trascorso insieme e, con un sorriso, realizzerai che è andata così.

Sappi che quando le cose non vanno come ce le eravamo aspettate, quando non vanno come pensavamo che volessimo andassero a volte ci stanno dando soltanto una grande opportunità.
Questa è la teoria, ma bisogna metabolizzarla e farla davvero tua.
Non serve soltanto sapere, ma "essere".
E se io posso darti una mano nel sapere, per l'essere ci devi pensare soltanto tu.
Dentro a un cuore infranto, una rottura si vive e si ha bisogno metabolizzarla proprio come un lutto.
Bisogna accettare che l'altra persona non farà più parte della propria vita.
Non come ha fatto fino a quel momento.
Che sia sentimento, abitudine o qualunque cosa.
Prima di incontrare una persona, prima di rapportarci a questa siamo sempre diversi da come ci ritroveremo durante e in seguito a questa.
E' un po' la storia di tutte le storie, nel bene o nel male.
Io prima di te, prima che tu abbia avuto la possibilità di mostrarmi cosa posso essere, come può essere la vita, quanto vale la pena di essere vissuta a pieno.
Io dopo i tuoi insegnamenti, ora che devo cavarmela da sola e camminare con le mie gambe.

Risultati immaginiIo dopo di te.
Chi sarò?
Cosa farò?
Una cosa la so.
Non lo so.
Lo ammetto.
Non ho la minima idea di che cosa succederà un domani.
Non ho la minima idea di come reagirò a ciò.
L'unica cosa che posso fare è accettare l'imprevidibilità della vita.
Ciò che posso fare è prendere le cose così come verranno.
Crescere come persona, arricchirmi come posso.
E poi chissà.
Intanto inizierò cercando di non bruciare più le zucchine.

Grazie per avermi insegnato tutto questo e avermi reso la persona che oggi sono.
Probabilmente non sono dove avrei voluto, ma sono esattamente dove devo essere.

Questo Corso di Laurea fa per me

Oggi, in conclusione di un esame orale durante il quale la mia esposizione ha lasciato a desiderare, un'insegnante, con uno sguardo che mi ha fatto rabbrividire nonostante la calda giornata di Luglio, mi ha chiesto la motivazione per la quale sto frequentando questo corso di laurea. Non l'ha fatto per sentire le motivazioni che mi hanno spinta da due anni a questa parte ad alzarmi presto tutte le mattine per frequentare almeno 8 ore di lezione al giorno, non me l'ha chiesto per sapere cosa provo ogni giorno durante le 7 ore di tirocinio, no. L'ha chiesto, ma non le interessava davvero la risposta. Non c'era una goccia di empatia nel mare dei suoi occhi. Tutto ciò che le importava dirmi era di andarmene per cercare porti più conformi alle mie capacità in quanto le mie capacità di esposizione orale, in sintesi, fanno schifo. Il fuoco della passione che ho sempre messo in questo mio percorso formativo ha traballato, una tempesta, un maremoto, si è scaraventato sulla flebile fiamma e non aveva intenzione di smettere di imperversare. Ogni parola usciva dalla sua bocca come lama affilata dritta nel mio cuore ormai sanguinante. in quel momento, lì davanti a lei, mi sentivo completamente nuda. Ha continuato a raccontarmi di quanto terribile sarebbe la mia vita, di quante angherie dovrei affrontare dai colleghi, dagli utenti con cui avrei a che fare, di quanto sarei una perfetta vittima di mobbing (e al mio appunto su quanto questo sarebbe illegale, mi è stato risposto "provalo") e, in sintesi, di quanto la mia vita farebbe schifo. Le mie orecchie ascoltavano, assorbivano tutto, ma, man mano che le sue parole imperversavano, ho incominciato a filtrare e a ragionare con la mente lucida, mente che era stata annebbiata dalla freddezza delle parole demolitive che mi erano dette. Non mi soffermerò sul fatto che probabilmente quella non era la sede, il luogo e il momento adatto di farmi un panegirico su quanto faccia schifo, ma su quanto io abbia le mie motivazioni di stare lì, di averne tutto il sacro santo diritto e di non permettere a nessuno al mondo, nè in quel momento nè mai, di potermi dire cosa devo fare della mia vita, soprattutto se questa persona di me sa soltanto il mio cognome e delle difficoltà che ho nelle esposizioni orali (neanche in tutti i campi e, diciamo che la sua presenza, sempre estremamente giudicante nei confronti di tutti, non aiuta).
Diplomatami al liceo non avevo alcun dubbio sul mio futuro da studentessa universitaria. Non solo per il fatto che con un diploma di liceo scientifico non credo si parta avvantaggiati nel mondo del lavoro, ma anche e soprattutto perché sono consapevole che il mio percorso di crescita non si è ancora concluso e che prima di affacciarmi al mondo del lavoro, al mondo che ancora oggi potrei definire "degli adulti" (nonostante ci siano miei coetanei che lavorano già da molti anni), io abbia bisogno di assorbire dal mondo accademico ancora molto prima di mettermi in pista. Non sono una di quelle persone che sapevano cosa fare della loro vita da quando hanno incominciato a parlare, in realtà non lo sapevo fino all'estate del diploma. Ciò che ho cercato è stato un corso di laurea che potesse darmi tanto. Sì, lo ammetto, non ho scelto un corso di laurea nella facoltà di Medicina e Chirurgia per cambiare il mondo, e neanche per soldi, fama, riconoscimento o qualsiasi altra motivazione che vi possa venire in mente. Io ho scelto questo corso di laurea per me. Le materie degli esami mi sono sembrate varie ed espremamente interessanti, sembravano racchiudere in un unico corso tutto ciò che mi interessa, tutto ciò che voglio approfondire, tutto ciò che sono consapevole possa darmi tanto. Con questo spirito ho iniziato questo percorso e con questo stesso spirito l'ho continuato.
Se per tutto il primo anno ho sostenuto il mio reale interesse per questo percorso, durante il mio primo tirocinio serio, se così posso già definirlo, ho avuto una vocazione. Potrebbe sembrare assurdo e probabilmente esagerato agli occhi dei più, ma così mi sono sentita quando una notte non sono riuscita a dormire a causa dell'ispirazione che quel tirocinio mi ha dato trasformando la mia mente in una fonte di idee. Da lì in avanti non mi sono fermata un attimo entrando persino in associazioni esterne all'università per cercare di iniziare immediatamente a fare qualcosa in questo campo. All'inizio del secondo anno ho delineato la mia tesi di laurea. Ho preso parte a congressi, corsi di formazione, aggiornamento e altro pur di cercare di essere una professionista migliore, di essere una persona migliore. Per quanto ogni mia conoscenza in più potrebbe un giorno giovare a un utente, in questo momento, oggi, questo fa bene a me.
Sento di potere fare la differenza, nel mio piccolo, in questo mondo. Credo che sia una cosa che potenzialmente possiamo fare tutti. Quell'insegnante ha sottolineato come potrei fare un altro lavoro per potere fare qualcosa di buono in questo mondo, non devo per forza fare quello per cui sto studiando. Assolutamente vero, su questo non c'è alcun dubbio. Come professione, lo ammetto, non è una professione che, di base, potrebbe cambiare in meglio davvero il mondo, è una professione di cui, per quanto continuiamo a ripetere e a ripeterci che non sia così, il mondo potrebbe benissimo fare a meno sostituendoci con qualsivoglia professionista formato. O almeno fino a che qualcuno non decida di uscire dagli schemi, di non seguire il percorso tracciato, di aprire la mente, usare la fantasia, guardarsi intorno e sfruttare ciò che il mondo sa offrire per rimandare a questo indietro ciò che gli serve, ciò che può migliorarlo davvero.
Ok, la sostanza della storia è che io dovrei ritirarmi, dovrei abbandonare il percorso di studi che sto affrontando con passione ed entusiasmo, che mi piace e mi stimola perché probabilmente sono insicura e non sono una persona che parla bene? No. Questa è la mia risposta. Mi dispiace per chi probabilmente vorrebbe questo, ma io non mollo. Non è il massimo non sentirsi voluti, affatto, ma io non sto imponendo la mia compagnia, la mia amicizia o qualsiasi altra cosa personale a un'altra persona. Io qui sto mettendo a disposizione le mie capacità, la mia fantasia, le mie passioni, il mio fuoco, per la comunità, ma ancora prima di questo, sto facendo qualcosa di buono per me stessa. Sarebbe assurdo se proprio qui dentro non riuscissero a capirmi. La storia insegna che molte persone hanno avuto difficoltà nella vita, probabilmente più di quelle a cui è andato tutto liscio, ma ciò che ha sempre fatto la differenza e la loro capacità di resilienza. Nella vita ho avuto difficoltà, dalle più importanti a quelle che oggi mi sembrano bazzecole, a volte, lo ammetto, ho avuto voglia di morire (me ne vergogno molto), spesso ho avuto voglia di sparire, di congelare il tempo intorno a me e potere attendere. Ma man mano che quell'insegnante parlava mi sono resa conto che, ehi, io sono ancora qui. Credo mi sia scappato un sorriso. Se mi deve bocciare a quest'esame, lo faccia. Le ho spiegato che se non l'avessi passato oggi, sarei tornata la prossima volta. A questa mia risposta ha cercato di rincarare la dose, cercando di abbattermi, scoraggiarmi, eliminarmi. I colpi li ho accusati, ma dentro di me pensavo: cosa voglio fare della mia vita? Io vedo questo nella mia vita e  non in questo momento non ho la minima intenzione di cambiare idea tanto che appena torno a casa, dopo un po' di meritato riposo (perché sì, tutti meritano di riposare), mi rimetto a studiare per il prossimo esame.
Io quando mi sentirò adulta non vorrò essere un'impeccabile e fredda persona giudicante, dalla parlantina perfetta, ma che non trasmette niente. Io voglio essere una persona che, sì, avrà delle capacità dialettiche superiori alle mie attuali, ma che possa essere empatica e sappia fare ciò che farà con la passione che ora io metto in tutto ciò che faccio. Non voglio perdere il fuoco dentro di me. Il mondo andrebbe avanti anche senza il mio contributo, ne sono sicura, ma perché non dare al mondo ciò che sia ha e prendere da questo tutto ciò che ha da offrirci? Nessuno da niente per niente e per quanto io voglia dare qualcosa al mondo, pretendo che questo in cambio mi faccia crescere, maturare e mi insegni sempre nuove cose grazie alle esperienze.
La motivazione per cui sto frequentando questo corso di laurea, il motivo per cui sto continuando questo percorso è perché io ogni mattina mi sveglio e scelgo lui. non c'è giorno che abbia pensato, neanche per un momento, che questa fosse stata una scelta sbagliata, che ci potesse essere qualcos'altro là fuori maggiormente adatto a me. E' come essere innamorati, anzi, è come amare davvero. Per quanto tu sia consapevole che questo non sia l'unico percorso che si potrebbe addire a te, alla tua persona, alle tue caratteristiche, capacità e passioni, i tuoi occhi, la tua mente, il tuo cuore sono solo per questo e non importa quanto un altro percorso possa offrire orari migliori, sedi migliori, organizzazione migliore, un lavoro migliore, tu scegli lui. Io oggi posso avere delle difficoltà, come possono essercene nelle coppie, ma allo stesso modo, nel modo in cui si affronta una discussione con la persona che si ama, io affronterò le mie difficoltà uscendone più forte e migliore.
Credo che il percorso che sto facendo non sia soltanto un percorso volto a formare dei professionisti, come dicono. Questo è il fine ufficiale, ok, ma la cosa è più grande di quella che sembra, più grande di quanto molti possano vedere. Forse ci metterò un anno in più a raggiungere un determinato livello di crescita personale e professionale. Sicuramente non perderò un anno. Un anno perso è un anno da cui capisci di non avere tratto niente, di non avere imparato, di non essere cresciuto, di essere nello stesso punto di quando sei partito. E invece no, io non perderò neanche un secondo della mia vita. Dicono che, essendo giovani, abbiamo tanto tempo, tante possibilità, ma io non voglio perderne neanche una. Per quanto possa essermi sentita abbattuta in quel momento, forse depressa, mi ci è voluto poco per capir che, no, io non ci sto, io non darò ragione a chi non crede in me, io sono determinata, forse testarda, ma forse è proprio per questo che ci riuscirò.

Lamentarsi

Più volte mi sono fermata a pensare e mi sono resa conto del fatto che non possiamo evitare di lamentarci, è nella natura umana: dal bambino che vuole il giocattolo, al ragazzo che durante la partitella di calcetto gioca malissimo, fino ad arrivare all'anziano che si lamenta della dentiera che gli cade sempre per terra...
È impossibile non lamentarsi, l'unica cosa che possiamo fare è lamentarci e subito dopo farsi il cosiddetto esame di coscienza e dire "ma vale la pena lamentarsi per tutto ciò?" e rispondersi di no perchè, alla fine, c'è rimedio per tutto, solo alla morte non v'è rimedio.

È vero che bisogna essere grati di quello che si ha, ma questo non significa aver perso il "diritto" di lamentarsi.
Chi non si lamenta non problematizza la vita, non migliora. E  tutti, anche il gran pachà, ha il diritto di lamentarsi se ha un problema.

Porsi Domande

Un giorno un uomo mi fermo per strada e mi chiese: cos'è la cosa più importante nella vita di una persona?
Presa alla sprovvista tentennai e non risposi.
Quell'uomo mi guardò allora dritta negli occhi e mi sorrise con un sorriso di qualcuno che aveva capito più di quello che lasciava trasparire.
Girandosi se ne va salutandomi così.
"Finalmente una persona che lo sa!".
Ho iniziato a pensare fosse pazzo, ma quegli occhi sembravano troppo lucidi per essere di un pazzo. 
Non capendo cosa avesse voluto dirmi, ho iniziato a pormi tante domande.
Un sorriso, forse lo stesso sorriso dell'uomo di prima si fa strada sul mio viso.
All'improvviso, così come si era presentato quell'uomo, si è palesata la risposta.
"Mai smettere di porsi domande".
Anche se pensi di avere già trovato una risposta.
Perché? Perché domani potrebbe essercene un'altra!
E questa potrebbe essere diversa dalla precedente.

Allargare Gli Orizzonti

Trovo che allargare gli orizzonti sia una delle cose più importanti da fare nella nostra vita.
Anche solamente la volontà di farlo.
Il non volere giacere nelle solite cose.
Il non pensare che ciò che si conosce sia l'unica realtà possibile.

Pietra Preziosa

Il mondo è un po' come una macina che leviga l'anima con la sofferenza, fino a togliere tutte le impurità e farne una pietra preziosa dal carbone che è all'inizio.

Un Altro Sapore

Trovo che gli alti e i bassi siano a loro modo fisiologici.
Possono essere utili se vissuti come momenti di transizione.
Diciamo sempre che cerchiamo la quiete, ma forse, in qualche modo, un po' di pepe non ci dispiace.
Ovviamente vorremmo che siano sempre cose che si risolvino nel migliore dei modi, il più velocemente possibile e che portino, alla fine, a cose migliori.
Con il senno di poi i dolori e le difficoltà ormai passate hanno tutt'altro sapore.
E una volta che lo impari, in qualche modo impari anche a soffrire "bene", forse.
Continuerai a soffrire, siamo umani, basta una parola, un gesto, un qualcosa che ci sorprenda in modo negativo per cadere nel tranello e soffrire.
Anche soltanto nel vedere ciò che accade nel resto del mondo o per una discussione a casa.
Se, però, impari ad affrontare questo dolore, se gli permetti di insegnarti e renderti più forte senza arrenderti, beh, questo dolore avrà già un altro sapore.

Qualcosa Di Buono

C'era un signore a Bogotà, un ricco industriale, che un giorno fu rapito da un gruppo di narcotrafficanti, i quali chiesero un riscatto  di 10 milioni di Pesos.
Ovviamente non funziona come nei film in cui basta chiamare la banca e il giorno dopo hai 10 milioni pronti per pagare il riscatto...
Alla moglie ci vollero tre mesi per mettere insieme tutti quei soldi.
Il problema era che questo signore soffriva di una malattia al cuore e quindi i rapitori dovevano trovare un modo per tenerlo vivo in quanto, nel caso fosse morto, avrebbero anche potuto dire addio al riscatto.
Per questo motivo cambiarono la sua dieta obbligandolo a mangiare cibo sano, facendogli fare ginnastica tutti i giorni e lo costrinsero a smettere di bere e di fumare.
Quando finalmenrte il riscatto fu pagato e il signore fu liberato, un medico lo visitò e lo trovò in perfetta salute, molto più di prima che fosse stato rapito, e gli disse che il rapimento era la cosa migliore che gli fosse capitata.

Quando ci sono dei momenti brutti in cui tutto sembra andare male e nonostante i nostri sforzi le cose non migliorano, pensa a questa storia.

Come fai a sapere che quello che ti sta succedendo non è qualcosa di buono?

Ammissione Di Colpevolezza

Io mi dichiaro colpevole di essere donna; di voler essere giudicata per come penso e per quel penso, non per la taglia del mio reggiseno.

Io mi dichiaro colpevole di essere convinta di poter dimostrare qualcosa con il mio cervello, e non aprendo le gambe.

Io mi dichiaro colpevole di voler uscire la sera, senza dover pensare a chi mi riaccompagnerà a casa per non fare la strada da sola.

Io mi dichiaro colpevole di voler uscire con una gonna corta, senza dare il permesso a nessuno di togliermela.

Io mi dichiaro colpevole di essere convinta di poter lavorare senza, per questo, inficiare il mio eventuale ruolo di madre.

Io mi dichiaro colpevole di poter cucinare, lavare, stirare e pulire perché ne ho voglia, non perché moglie, non perché madre.

Io mi dichiaro colpevole di poter essere lasciata e di lasciare il mio ragazzo, senza per questo ricorrere alla violenza.

Io mi dichiaro colpevole di tutto questo.

Se la pena prevista per queste colpe è l'essere tacciata di essere poco di buono, arrivista, femminista ed idiota, allora griderò con forza di essere una poco di buono, arrivista, femminista ed idiota perché un'idea, degli insulti, non sa che farsene se non riderci sopra.

Come Un Regalo

Ogni giorno realizzo quanto siamo fortunati ogni volta che ci svegliamo in salute e quante persone possono avere qualcosa, che sia piccolo o grande, che può in qualche modo condizionare la loro vita.
In fondo, però, fortunatamente, viviamo in un tempo in cui si può convivere con molte malattie.
Una delle cose che più mi affascina, ma allo stesso tempo mi spaventa è come la nostra psiche sia davvero un importante strumento di salute o di malattia.
Un po' tutte le nostre componenti hanno in qualche modo una connessione.
Per questo, quando c'è qualcosa che non va, a volte il problema diventa più grande di quello che oggettivamente sarebbe.
Ci sono persone che hanno avuto molto dalla vita, ma alla prima difficoltà cadono in depressione peggiorando inconsciamente anche altri aspetti della propria vita. Altre persone che si ritrovano ad affrontare ogni giorno situazioni difficili, malattie, povertà, etc., sanno invece trovare ogni mattina qualcosa per cui sorridere.
Si potrebbe pensare a un regalo. Quando fai un regalo a una persona potrebbe essere pensato, potresti avere girato la città in cerca della cosa perfetta. Oppure potresti avere preso la prima cosa capitata sott'occhio nel primo negozio in cui sei entrato, giusto? Oggettivamente l'oggetto è quello, ma, converrai con me, anche uno stesso oggetto può avere due pesi molto differenti (e questo come ogni gesto o pensiero che rivolgiamo agli altri). Poi c'è un altro peso, quello che dà chi riceve questo regalo. Ci si potrebbe focalizzare sull'oggetto in sé con i suoi pregi e i suoi difetti oppure si può apprezzare la cosa in quanto proveniente da quella determinata persona.

Ce Ne Sarà Bisogno

Ho capito che il punto è conservare e proteggere tutta questa saggezza che sto ricevendo perché mi salvi quando ce ne sarà bisogno, e ce ne sarà bisogno, lo so.

Avevo Paura Del Buio

Quando ero piccola avevo paura del buio, ma un giorno in cui ero particolarmente triste ho iniziato a pensare che il buio non era la prima cosa che temevo.

Con altre paure e altri pensieri nella testa mi sono avventurata nell'oscurità prima velocemente in ansia e poi sempre più con calma mi sono resa piano piano conto che in realtà non c'era niente di cui avere e l'unica cosa che dovevo temere io sono i pensieri dentro la mia testa.

Quando ero giovane avevo paura di essere abbandonata, ma il giorno in cui mi sono sentita davvero abbandonata e ho che non era la prima cosa di cui dovevo avere paura.

Fino a ieri avevo paura di essermi persa di non essere più me stesso di aver abbandonato me stessa per la strada, ma oggi ho capito che quella ragazza che pensavo di aver perso è sempre dentro di me.

Accetto Il Rischio

Ho passato anni della mia vita a tenermi tutto dentro e a non potere/volere raccontare niente a nessuno. È stata una scelta inconscia, forse spinta da precedenti esperienze, da precedenti delusioni.
Dicono che ogni persona che entra nella tua vita ti lasci qualcosa, ti cambi, ti faccia crescere, maturare, in qualche modo migliorare. Io negli ultimi anni non mi sono sentita migliorata, anzi.
Non sono mai stata una ragazza particolarmente da "vida loca", anzi, la maggior parte delle mie serate in adolescenza finivano a giocare a qualche Gioco di Ruolo, nel vedere qualche film o semplicemente nel chiacchierare sotto casa. E così sono state la maggior parte delle persone di cui mi sono circondata.
Negli ultimi anni, invece, ho voluto assaggiare il gusto della vita e ho iniziato a viaggiare da sola, zaino in spalla, ad immergermi in innumerevoli esperienze, corsi, attività che in qualche modo potessero arricchirmi molte delle quali continuo a portare avanti negli anni. Mi sono inebriata di vita. Ho conosciuto tante persone, di qualsiasi genere, tipo, ceto, scolarità, mentalità, etc., ma nessuna di queste riusciva a conoscermi davvero. All'inizio vedevo la colpa come un fattore esterno e ci stavo male, ma in un secondo momento ho capito che era il mio modo di affrontare le cose, di rapportarmi con le persone, di vivere e questo mi ha suggerito il fatto che, se c'è qualcosa che non va, sono io che ho il potere di decidere come prendere questa cosa e, se possibile, cambiarla (almeno per come viverla e non soffrirci più).
Ho imparato che aprirsi spesso è la cosa migliore che puoi fare, spesso può essere anche la soluzione a molte questioni. Ultimamente sono riuscita ad aprirmi anche con mia madre, cosa che non accadeva da tempo immemore visto che è capitato più volte che usasse le mie debolezze nei momenti peggiori. Ho accettato il rischio di sentirmi dire qualcosa di cattivo quando si arrabbierà, ma fa parte del gioco e il gioco vale la candela. È inutile vivere sotto una campana di vetro. È inevitabile che ci siano alti e bassi, cose belle, cose meno belle. Tutto sta ad affrontarle e sapere come prenderle. Ormai la conosco e so che ogni tanto potrebbe partirle l'embolo, ma sicuramente è una persona che mi vuole davvero bene e vuole il mio bene sopra a tutto. Quando ho bisogno c'è stata, c'è e ci sarà finché saremo entrambe qui su questa terra. La scorsa notte, ormai mattina, mi sono addormentata abbracciata a lei mentre siamo state su a parlare tutta la notte. Fino a poco tempo fa non avrei mai pensato di potere fare questi passi da gigante (almeno per quello che pensavo di essere diventata). Non riuscivo a fidarmi neanche di mia madre e accumulando le cose andava sempre a finire che sbottavo per stronzate. Raccontando e raccontandomi a tempo debito, oltre a cercare di alleviare il peso sul petto, credo che ci sia stato un salto di qualità. Uno pensa di avere imparato e maturato determinate cose nel corso della propria vita, ma è incredibile come poche cose siano in grado di farti mettere in discussione e insegnarti qualcosa. Non si è mai arrivati e, anche in famiglia, con le persone con cui si convive da una vita, c'è sempre modo di migliorare le cose, anche quelle per cui non riuscivo a vedere via di uscita. Se prima, dopo un periodo di vani piatti volanti, ero più sul cercare di imparare ad accettare le cose così come sono e sopportarle nel frattempo che le mie ali non saranno abbastanza forti da farmi spiccare il volo, ho capito che anche loro, a modo loro, vorrebbero migliorare la situazione a casa che non è delle migliori, ma mettendo insieme le forze e remando insieme verso lo stesso obiettivo, anche la nostra barca potrà navigare in serenità. Sono stata chiusa in una gabbia dorata e ora volare è faticoso e a volte fa male, ma so soltanto che provarci, comunque vada, ne varrà la pena.
Per quanto nella vita sia importante capire cosa si vuole, trovo fondamentale capire anche cosa non fa per noi. Le persone continuano e continueranno ad entrare e uscire dalla nostra vita come noi faremo lo stesso nelle loro. È il normale ciclo della vita e, in fondo, lo sappiamo che è giusto così. Siamo esseri umani, siamo in continuo cambiamento e, chi consciamente, chi inconsciamente, sempre in cerca di nuovi stimoli.
Per quanto non sia facile per tutti ammetterlo, la persona più importante della tua vita sei tu.
In fondo, le gabbie sono nella nostra testa e sta a noi decidere quando volare.
Non so se questo mio flusso di coscienza random ispirata dalla fioca luce della luna possa in qualche modo essere di qualche spunto o utilità per qualcuno, ma se anche solo una mia parola riuscisse ad arrivare al cuore di qualcuno di voi, magari in un momento non facile, allora ne sarà valsa la pena. Altrimenti, semplicemente, avrà fatto bene a me e al mio volere imparare ad aprirmi nuovamente con le persone.
Accetto il rischio, e voi?

Se Prima Non Si Morde Una Mela

Se prima non si morde una mela
non si sa poi che gusto questa abbia.

Raggomitolarmi Sul Tuo Petto

L'ho detto e ne hai avuto conferma più volte: non sono brava a parlare.
Forse è per questo che ho deciso di scriverti.
Abbiamo parlato e ci siamo confrontati riguardo al nostro rapporto, riguardo a noi.
Io lo so che sarà un salto nel vuoto, un salto verso l'ignoto.
La vita è imprevedibile e così sono le persone.
Non dipenderà da noi chi incontreremo, non è in nostro potere sapere che cosa ci aspetterà.
Ciò che però dipenderà da noi sarà come ci affacceremo al mondo, con che spirito, con che cuore ci rapporteremo verso gli altri.
Là fuori ci sono quasi 8 miliardi di persone, siamo noi a fare la differenza.
Siamo noi, alla fine, a decidere per che cosa vale la pena rimanere.
Se lo vorremo.
Una decina di mesi può essere un tempo lungo, ma passerà.
Sono la prima a volere vivere il momento, ma so che se vorremo non sarà di certo questo ad allontanarci.
E ora, senza pensare al resto, vorrei soltanto raggomitolarmi sul tuo petto.

Per Che Cosa Vale La Pena

"Buonanotte".
Lo saluto con un dolce bacio a stampo sulle labbra.
Domani mattina dovrà svegliarsi presto e l'ho trattenuto a lungo con i miei pensieri che si fanno sempre più rumorosi con l'arrivare della notte.
Ci conosciamo da un paio di mesi e tra poco più di un altro paio di mesi ci dovremo salutare.
Ed è proprio questo ciò di cui questa notte abbiamo parlato.
Lui partirà per una decina di mesi.
A volte penso che un anno non sia poi questa grande cosa.
Altre volte realizzo che quella decina di mesi potrebbe non passare più.
Quante volte negli ultimi anni ho agognato la mia cara libertà.
Ora che l'ho ritrovata questa potrebbe diventare un'agonia.
La notte procede e si fa sempre più buia.
Allo stesso modo i miei pensieri si fanno sempre più confusi.
Lo guardo dormire e respirare forte come quando lo sento caldo tra le mie braccia.
Dice che tiene a me, ma nella vita non vi sono certezze.
Il presente è così, ma cosa ci aspetterà nel futuro?
Certamente non ci è dato saperlo, ma ho bisogno è speranza.
Le persone sono imprevedibili e così è la vita.
Non è in nostro potere sapere cosa ci aspetterà nella vita, ma è una nostra scelta decidere per che cosa la vale la pena rimanere, per che cosa vale la pena lottare.
Ora vorrei solo infilarmi tra le sue braccia e dormire con lui sul suo petto.

#5 Smettila Di Perdere Tempo Con La Tecnologia

Va bene giocare, va bene chattare, ma datti una regolata, davvero, questa situazione potrebbe davvero sfuggirti di mano, se non l'ha già fatto.
Massimo alle 22 stacca tutto.
Se hai tempo e stai giocando, ok, ma per le 23 stacca, davvero, è per il tuo bene.
Alla fine i giochi trovano il tempo che trovano.
Puoi farlo a un'ora decente al posto che di notte.
Inizia prima a giocare piuttosto oppure fai giochi più corti.
E non lasciarti convincere a stare su, vai a dormire, la salute prima di tutto.
Non stare le ore su Facebook a scorrere notizie se hai altro da fare.
Se hai da fare, stacca tutto e dedicati solo a quello.

#4 Inizia Gli Allenamenti

È facile cercare scusa, ma se liberi lo spazio davanti al divano e usi il tappetino o qualunque cosa ti serva che te lo puoi benissimo procurare, ma ogni giorno prenditi mezz'ora di numero per fare un po' di allenamento, hai tutti gli strumenti che ti servono e, seriamente, potresti diventare con un corpo bellissimo se solo ti ci mettessi.
È solo questione di forza di volontà ed è inutile che ti lamenti se hai un po' di pancia se non fai niente per buttarla giù.
Potresti essere al top, non avrai più nulla da invidiare, ma ti ci devi mettere davvero, non solo con il pensiero.
Abbasso la pigrizia, tirati su e inizia ad allenarti.
Prenditi sempre lo stesso orario per farlo.
Una mezz'ora prima di cena ce l'hai.
E anche se sei in giro, quando torni a casa, perdi sempre tanto tempo, al posto di stare al computer, allenati, dai.
Ne varrà la pena.

#3 Vai A Dormire Tra Le 22 E Le 23 E Svegliati Tra Le 7 E Le 8



Il sonno è importante, lo diciamo sempre, ma quante volte dimostri di averlo capito?
Ancora nessuna.
Non aspettare di stare male per decidere di andare a letto!
La salute è importante e se continui così rischi davvero di vivere una vita sempre affaticata, non fai ancora più fatica a fare tutto ciò che devi? Ora, non devi pretendere di andare a letto tutti i giorni alle 23 quando fino a oggi, sono le 5:02 e sei ancora sveglia.
Tra poco rincominceranno le lezioni e vogliamo incominciarle bene?
Allora vedi di arrivare a lezione puntuale e ben riposata così da poter seguire al meglio le lezioni.
Per questo motivo, ogni volta che andrai a lezione il giorno dopo, visto che non c'è scusa che potrai usare quando non avrai gli esami, inizia ad andare a letto alle 22, a quell'ora incomincia a salutare tutti e a staccare tutta la tecnologia così, il tempo di andare in bagno, metterti il pigiama e tutto, verso le 22:30 sarai, si spera, a letto e per le 23 massimo starai già dormendo.
Così per le 7 sarai perfettamente riposata e pronta a iniziare la giornata.

#2 Non Essere Pigra

Smettila di essere pigra, davvero, non porta a niente, anzi, la pigrizia è solo nociva.
È solo forza dell'abitudine.
Forse all'inizio ti costerà un (bel) po' di forza, soprattutto di volontà, per fare quello che devi, ma fallo!
Alzati, fai le scale, cammina, metti in ordine le cose, fai ciò che devi, nessuna scusa.

#1 Prenditi Il Tempo Per Te Stessa



Impara a prendere del tempo per te, riposati, prenditi cura del tuo corpo, della tua bellezza, piuttosto stacca tutta la tecnologia e dedicati solo a te per quell'ora/quel paio d'ore di cui hai bisogno.

____________________ Pensieri più letti della settimana ____________________

_____ Da che parte del mondo arrivano coloro che partecipano a questi pensieri? _____

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