Conoscevo soltanto un modo di vedere, un modo di vivere l'amore.
Pensavo che quello fosse l'unico modo, il modo giusto.
Invece, così come bisogna strappare un cerotto, così, all'improvviso, ho dovuto capire che mi ero sempre sbagliata.
Ci sono innumerevoli modi per amare.
C'è chi ama con dolci pensieri e parole.
C'è chi ama con più fisicità.
C'è chi ama lasciando parlare i fatti.
C'è chi ama prendendosi per mano.
C'è chi ama soltanto nell'intimità.
Non c'è un giusto o un sbagliato.
E un amore non è più forte di un altro.
Sono semplicemente diversi.
Però ho capito anche un'altra cosa.
Per stare insieme non basta l'amore.
Non c'è una ricetta universale.
Non ci sono segreti validi per tutti.
Il mio pensiero è che ognuno ha il proprio modo di amare.
Un modo forgiato dalle esperienze, dagli esempi, dal carattere, dalla società.
E, per stare bene, per non soffrire per un messaggio in meno o uno di troppo, per avere ritmi e bisogni che non costringano l'altro a soffrirne o soffrirne in prima persona, per non avere più fraintendimenti che sorrisi, forse bisogna condividere questo sentimento così forte, così potente che può distruggere come costruire, con una persona che possa senza problemi accogliere e condividere il proprio modo di amare.
Può capitare di incrociare nella propria vita una persona da amare, ma con la quale, nonostante il sentimento sia equamente ricambiato, non può esserci davvero una storia.
Per una storia non bisogna rinunciare a noi stessi.
Non dico di non cambiare, di non crescere, di non ricambiare, ma credo soltanto che bisognerebbe, per il proprio bene, rimanere fedeli a se stessi.
Violentare la propria mente nel fare qualcosa puramente per il piacere dell'altro non porta a un rapporto sano.
Non è necessario essere uguali, anzi, ben vengano le proprie passioni e i propri spazi, ma su determinate cose le differenze sono incolmabili.
Riguardo i progetti di vita, ad esempio.
Riguardo al modo di vivere l'amore.
Pensavo che quello fosse l'unico modo, il modo giusto.
Invece, così come bisogna strappare un cerotto, così, all'improvviso, ho dovuto capire che mi ero sempre sbagliata.
Ci sono innumerevoli modi per amare.
C'è chi ama con dolci pensieri e parole.
C'è chi ama con più fisicità.
C'è chi ama lasciando parlare i fatti.
C'è chi ama prendendosi per mano.
C'è chi ama soltanto nell'intimità.
Non c'è un giusto o un sbagliato.
E un amore non è più forte di un altro.
Sono semplicemente diversi.
Però ho capito anche un'altra cosa.
Per stare insieme non basta l'amore.
Non c'è una ricetta universale.
Non ci sono segreti validi per tutti.
Il mio pensiero è che ognuno ha il proprio modo di amare.
Un modo forgiato dalle esperienze, dagli esempi, dal carattere, dalla società.
E, per stare bene, per non soffrire per un messaggio in meno o uno di troppo, per avere ritmi e bisogni che non costringano l'altro a soffrirne o soffrirne in prima persona, per non avere più fraintendimenti che sorrisi, forse bisogna condividere questo sentimento così forte, così potente che può distruggere come costruire, con una persona che possa senza problemi accogliere e condividere il proprio modo di amare.
Può capitare di incrociare nella propria vita una persona da amare, ma con la quale, nonostante il sentimento sia equamente ricambiato, non può esserci davvero una storia.
Per una storia non bisogna rinunciare a noi stessi.
Non dico di non cambiare, di non crescere, di non ricambiare, ma credo soltanto che bisognerebbe, per il proprio bene, rimanere fedeli a se stessi.
Violentare la propria mente nel fare qualcosa puramente per il piacere dell'altro non porta a un rapporto sano.
Non è necessario essere uguali, anzi, ben vengano le proprie passioni e i propri spazi, ma su determinate cose le differenze sono incolmabili.
Riguardo i progetti di vita, ad esempio.
Riguardo al modo di vivere l'amore.