Sono sempre stata convinta che fino ai 17 anni i ragazzi non mi abbiano mai guardata nel modo in cui avrebbero dovuto guardarmi.
Non che non mi vada bene essere amica di esseri umani con cromosomi XY, ma preferisco di gran lunga essere sia amica che considerata una donna interessante.
Mi è tornato alla mente che in prima elementare c'era un altro bambino, un bambino di quinta, che, per ciò che un bambino può permettersi di fare, si era innamorato di me.
Ne avevo parlato con mia madre o in qualche modo lo era venuta a sapere tanto che si diceva preoccupata che un bambino più grande di me si interessasse in quel senso nei miei confronti (in effetti, aveva quasi il doppio della mia età).
Non mi pare ci sia stato niente tra di noi.
Nessun bacio, nessuna coccola.
Non mi piaceva e l'avevo rifiutato.
Lui, dopo un po', mi sembra che avesse smesso di insistere e io non volevo.
Non ho mai detto di essere normale.
Quando durante l'intervallo eravamo in giardino insieme facevo la smorfiosetta, se così mi si poteva definire.
Con la scusa del caldo, davanti a lui mi toglievo il maglioncino dalle spalle in modo sexy per attirare l'attenzione su di me.
I ricordi sono un po' confusi di questo periodo, ma mi sembra che non sia successo niente tra noi.
Non mi ricordo a chi e non mi ricordo quando, ma probabilmente in quel periodo un giorno, spinta da non so cosa, forse esibizionismo, avevo tolto e spostato le mutandine che indossavo e, alzando la gonna, avevo mostrato per la prima volta i miei genitali.
Nessuno mi aveva toccata, nessuno ha fatto nient'altro che guardarla, come se fosse la cosa più interessante del mondo.
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