Cyberbullismo
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La Ragazza Che Scriveva Troppo
on lunedì 15 settembre 2014
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Una madre che risponde male a una ragazza è atroce. Le
auguro che non succeda, ma vorrei proprio vedere se un domani suo figlio fosse
vittima di bullismo (perché anche se è soltanto un commento su un Social
Network di bullismo si tratta, anzi, per l’esattezza è cyberbullismo) se non le
roderà. Beh, temo che più che vittima, se uno cresce con questi valori, è più
probabile diventi carnefice. Io un domani vorrei vedere dei ragazzini venire su
con veri valori, non con il mito della bellezza. E questo mi ha fatto tornare
in mente il programma televisivo “altamente culturale” in cui c’era una, forse
proprio Belen, che consigliava di conquistare i ragazzi facendo le scemette, se
non sbaglio. Io vorrei vedere un mondo dove le ragazze decidano di non volere
un ragazzo se queste sono le motivazioni della scelta. Vorrei vedere ragazzini
che siano stimolati continuamente psicologicamente e non vogliano la donna
oggetto, perché in questo modo di queste cose si tratterebbe, ma ne vogliano
trovare una da custodire al proprio fianco con cui discutere di cose serie e
ridere insieme di quelle frivole. La giovinezza e la bellezza passano e vanno,
è la bellezza che c'è dentro quella che dovrebbe contare davvero. Io non ho mai
avuto niente da ridire mai contro Belen, figuratevi, non mi è mai interessato
niente di ciò che faceva o non faceva, non ne ho neanche la minima idea, ma
questo bullismo di cui ho sentito (e letto) non è accettabile da qualunque
persona sia uscita dalle scuole medie. È anche abbastanza ovvio che se uno ha
tempo di passare la propria vita in palestra e fa del mantenersi in forma
praticamente un lavoro, può entrare in tutti i vestiti che vuole (tralasciando
il fatto che comunque di solito sono fatti su misura). Sarebbe preoccupante se
dopo tutti gli sforzi, la fatica e il tempo della propria vita usato in questa
maniera non si vedessero i risultati, no? Siamo nel 2014 e facciamo tanto le
belle facce nel sostenere i diritti degli omosessuali (giustamente), ma
giudichiamo qualcuno per il proprio peso, per la propria corporatura. Molti
personaggi che al momento, dandosi i turni di celebrità, cavalcano l’onda dello
show business l’unico peso che hanno e che vogliono avere è quello sull’intrattenimento
televisivo (che poi, davvero, c’è ancora chi guarda determinati programmi? Io
non conosco nessuno che lo faccia, a parte mia nonna, ma lei la televisione la
tiene accesa per tenersi compagnia quando il resto della famiglia è a scuola,
all’Università o al lavoro). Al posto di voler a tutti i costi rispecchiare la
figura leggera e frivola che tutti sembrano voler affibbiare a queste persone,
perché queste non prendono il coraggio di usare il potere mediatico che hanno,
finché lo hanno, per qualcosa di buono e davvero importante nella vita. Certo,
è più facile parlare di vestiti e di “selfie” (per me non lo sarebbe, ma avete
capito il punto, spero), ma se io riuscissi a far arrivare a grandi quantità di
persone un messaggio, di certo non sarebbe quello di “che cosa indosso oggi”,
sarebbe davvero deprimente per me (poi ognuno ha le proprie priorità). Badate
bene, io non voglio assolutamente giudicare nessuno e non voglio nemmeno creare
alcun tipo di flame, non ne ho alcun interesse a ne ho già avuto abbastanza
ogni qual volta che spunta questa foto da qualche parte, ma vorrei soltanto,
nel mio piccolo, che chiunque, da chi ha più visibilità a chi ne ha meno,
pensasse maggiormente a cosa dice o scrive, soprattutto quando decide di
giudicare o insultare qualcun altro. Non potete sapere chi avete dall’altra
parte. E non mi riferisco soltanto al commento di Belen riguardo a quella
ragazza (anche se, a mio parere, per far scaldare tanto una persona di solito
significa che si ha colpito nel segno, ma queste sono mie congetture, essendo
esterna a ogni faccenda). In questo mondo il bullismo è all’ordine del giorno
ed è orribile come ogni giorno tutti noi siamo testimoni di episodi del genere
e spesso, magari per nostra debolezza nel non voler essere coinvolti, non
agiamo e non interveniamo. È vero che un mondo senza bullismo è un’utopia, ma
se partissimo tutti dalle piccole cose, almeno chi è in grado di ragionare con
una propria testa, quanti episodi in meno ci sarebbero, quante persone in meno
verrebbero ferite, quanti persone sarebbero più felici un domani. Il bullismo
ferisce oggi, ma sono ferite che ti rimangono dentro (altrimenti non si
tratterebbe nemmeno di bullismo, nel caso l’altra parte non fosse toccata e non
ne soffrisse). Comunque ci sono ragazze e ragazzi che vivono una vita tra le
continue sofferenze a causa di problemi alimentari e questo, purtroppo, non fa
loro raggiungere la felicità. Preferirei dieci, cento, mille volte vedere una
ragazza felice di essere così com'è piuttosto che una (bella, brutta, alta,
basso, magra, robusta che sia) frustrata. E preferisco percepire un buon cuore
piuttosto che un comportamento davvero cattivo (Capitan Ovvio, lo so). Spero
possiate essere tutti d’accordo con me, almeno chi è riuscito a leggere tutto
il mio commento (con tutti i libri che spero abbiate nella vostra lista da cui
attingere ogni qual volta abbiate tempo, credo non ci sia il mio commento, ma
grazie). Il problema che è sorto in questo caso, che ha mosso lo scontento
generale, non è l’episodio in sé (quante ragazzine si azzuffano a suon di
insulti ogni giorno sulla vostra Home di Facebook?), ma a mio parere la cosa
più grave è che questo episodio sia avvenuto non da parte di una persona comune
che si chiede perché le persone debbano rompere le scatole proprio a lei, ma da
una donna adulta, una madre (che secondo me è un elemento importante) che
volontariamente ogni giorno si pone sotto i riflettori. Sì, lo so che è il suo
lavoro, ma il suo lavoro non credo coinvolga anche il continuare a postare la
sua vita privata sui Social Network (se si chiama “privata”, penso, un motivo
ci sarà, no?). Per poter fare parte del mondo dello spettacolo, oltre ad avere
carisma (e non voglio approfondire gli altri ingredienti, né ora mi interessa),
bisognerebbe acquisire quella capacità di farsi scivolare addosso le critiche,
soprattutto quelle più sciocche e gratuite. Avendo un largo bacino d’utenza che
ogni giorno viene martellato fin troppo da queste figure, è più che normale
avere qualcuno a cui si piace e qualcuno a cui non si piace (come anche
qualcuno a cui si sta proprio antipatici a pelle, come succede anche nella
vita). Se i personaggi talentuosi e di spicco per cose davvero importanti
nazionali e internazionali si lasciassero abbattere, si irritassero, si
mettessero sul piede di guerra o si mettessero ad insultare ogni qual volta
andassero incontro a qualche altro essere umano dalle idee differenti, sarebbe
la fine. Saremmo tutti un ammasso di bestie pronte a sbranarsi a vicenda. Io
non giudico né la ragazza né Belen (e neppure gli altri, sono molto “vivi e
lascia vivere”, fate quello che volete della vostra vita), ma mi piacerebbe
vivere in un mondo migliore. Lo so, è assurdo scriverlo qui sotto, ma secondo
me, anche se queste forse saranno solo parole lanciate nel vento, bisogna
partire dalle piccole cose, dai comportamenti di tutti i giorni, da una parola
gentile detta alla persona giusta nel momento giusto. Miglioreremo la giornata
e la vita agli altri e in questo modo lo faremo anche a noi.
Porto Sicuro
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La Ragazza Che Scriveva Troppo
on martedì 2 settembre 2014
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Confessioni
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Non pretendo di essere la soluzione ad ogni male.
Vorrei solamente essere il porto sicuro dove puoi
attraccare.
La Ragazza Che Non Scriveva Un Fico Secco
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La Ragazza Che Scriveva Troppo
on sabato 30 agosto 2014
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La Ragazza Che Scriveva Troppo
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Negli ultimi tempi, più che "La Ragazza Che Scriveva Troppo", potrei farmi chiamare "La Ragazza Che Non Scriveva Un Fico Secco".
Non che il materiale mi manchi.
Una pila di bozze di cui non è ancora arrivato il tempo di vedere luce.
Ok, lo ammetto, sono settimane, se non mesi che non scrivo niente.
Beh, se non contiamo quaderni e quaderni di appunti dell'Università.
Ma dove è finito quel fuoco che mi bruciava dentro?
Quello che dovevo fare fuori uscire attraverso le mie parole.
Dove sono finite le emozioni forti?
Quelle che dovevo scrivere per vederle sempre vive.
Non che il materiale mi manchi.
Una pila di bozze di cui non è ancora arrivato il tempo di vedere luce.
Ok, lo ammetto, sono settimane, se non mesi che non scrivo niente.
Beh, se non contiamo quaderni e quaderni di appunti dell'Università.
Ma dove è finito quel fuoco che mi bruciava dentro?
Quello che dovevo fare fuori uscire attraverso le mie parole.
Dove sono finite le emozioni forti?
Quelle che dovevo scrivere per vederle sempre vive.
Colpa
Sembra che qualunque cosa io ultimamente faccia, non vada
mai bene.
Come se ogni giorno mi macchiassi di chissà quale colpa.
Una colpa in cui lasciarmi.
Come se non valesse la pena farmene partecipe.
Come se qualunque cosa io possa voler fare per porre un
qualche tipo di rimedio sia inutile.
E i miei occhi, semplicemente, non riescono a vederlo.
Mosso Da Te
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La Ragazza Che Scriveva Troppo
on sabato 23 agosto 2014
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Lontananza,
Pensieri
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È buffo come tu, che sei così lontano, sia spesso l’interlocutore
di ogni mio discorso.
Come se, nonostante tutto, io possa trasmetterti comunque le
mie parole.
Anche se molte di loro non te le dirò mai.
Una parte di me sa che puoi darmi qualcosa di buono anche
tu.
O forse ci spera soltanto.
O il buono che mi dai è il buono che di me fai uscire.
Sono questi pensieri, che affollano folli la mia testa.
Vogliono uscire per trovare un loro posto.
Per trovare un senso una volta messe giù.
Sembra che ogni cosa sia condotta da una forza maggiore.
Qualcosa che viene da fuori.
E tutto questo, ora, è mosso da te.
Normale
Non vi è mai saltato in mente di voler essere "normali"?
Non so, uscire la sera, andare in un locale con gli amici...
Essere presa in macchina sotto casa e riportata la sera.
Uscire a mangiare, andare al mare, fare una gita, guardare le stelle...
Avere tante cose da raccontarsi.
Ci sono così tante cose che nella vita si possono fare e non mi voglio accontentare.
Essere presa in macchina sotto casa e riportata la sera.
Uscire a mangiare, andare al mare, fare una gita, guardare le stelle...
Avere tante cose da raccontarsi.
Ci sono così tante cose che nella vita si possono fare e non mi voglio accontentare.
Tutte Scuse
La verità è che quando un uomo ti desidera,
quando ti vuole con sé realmente,
mette da parte tutto il mondo.Mai arrendersi per venirti a prendere e farti sua.
Non esistono le paure,
non esistono le scuse,
non esistono i chilometri,il voler essere liberi per un po’,i problemi, le difficoltà.
Non esiste niente.
Perché se veramente si desidera qualcosa,
non si ha neanche il tempo di pensarle tutte queste scuse.L’unica cosa che viene da pensare è “Voglio Lei”.
- M. Bellocchio -
Si Consumano Così
Ormai tutte le nostre conversazioni si consumano così.
Tra un "buongiorno", una "buonanotte" e, ogni tanto un "buon appetito".
Ormai non mi ricordo neanche più quando è stata l'ultima volta che ti ho sentito.
O anche solo l'ultima volta che abbiamo fatto un discorso che si possa definire tale.
E sono sempre la fottutissima rompi palle.
Non dovrei nemmeno dirlo.
Ma ogni tanto mi piace fare i miei "monologhi".
Che sia per gli affari miei, ma va beh.
Avevo bisogno di parlarti, volevo chiederti delle cose...
Sono giorni, se non di più che non riesco a parlarti.
Davvero, ti giuro, non devi sentirti obbligato in nessun modo a parlare con me.
Non è che per il passato sei costretto ad avermi nel tuo futuro.
Anche solo come "persona con cui scambiarsi due parole".
Mi dispiace per quando abbiamo smesso di parlarci per quel mese e dieci giorni.
Anche se adesso qualcosa ce la diciamo, la situazione non sembra molto differente.
Forse è solo peggio, perché uno rimane in sospeso le ore e, ormai, tutto il giorno.
Puoi dover fare qualunque cosa, ma se uno vuole il tempo lo trova.
Io studio tutto il giorno, vado a lezione, devo dare esami, tirocinio e tutto.
Eppure, se mi parli, ti rispondo.
A meno che non capisca che tanto tu non ci sarai.
Non so assolutamente come fare uscire bene questo pensiero.
Oggettivamente, non voglio lamentarmi, giuro!
Nel senso, è ovvio, tu fai quello che vuoi.
Non ho mai preteso niente, mai.
Lo sai.
Il fatto è che, se ci tenessi davvero, non ci sarebbe nemmeno bisogno di tutto ciò.
E puoi essere "strano", o definisciti come vuoi, finché vuoi!
Comunque sappi che ci ho provato.
E anche se potrebbe non portare nulla di buono, io ti scrivo lo stesso.
Prima o poi leggerai e, magari, risponderai.
Buonanotte.
Tra un "buongiorno", una "buonanotte" e, ogni tanto un "buon appetito".
Ormai non mi ricordo neanche più quando è stata l'ultima volta che ti ho sentito.
O anche solo l'ultima volta che abbiamo fatto un discorso che si possa definire tale.
E sono sempre la fottutissima rompi palle.
Non dovrei nemmeno dirlo.
Ma ogni tanto mi piace fare i miei "monologhi".
Che sia per gli affari miei, ma va beh.
Avevo bisogno di parlarti, volevo chiederti delle cose...
Sono giorni, se non di più che non riesco a parlarti.
Davvero, ti giuro, non devi sentirti obbligato in nessun modo a parlare con me.
Non è che per il passato sei costretto ad avermi nel tuo futuro.
Anche solo come "persona con cui scambiarsi due parole".
Mi dispiace per quando abbiamo smesso di parlarci per quel mese e dieci giorni.
Anche se adesso qualcosa ce la diciamo, la situazione non sembra molto differente.
Forse è solo peggio, perché uno rimane in sospeso le ore e, ormai, tutto il giorno.
Puoi dover fare qualunque cosa, ma se uno vuole il tempo lo trova.
Io studio tutto il giorno, vado a lezione, devo dare esami, tirocinio e tutto.
Eppure, se mi parli, ti rispondo.
A meno che non capisca che tanto tu non ci sarai.
Non so assolutamente come fare uscire bene questo pensiero.
Oggettivamente, non voglio lamentarmi, giuro!
Nel senso, è ovvio, tu fai quello che vuoi.
Non ho mai preteso niente, mai.
Lo sai.
Il fatto è che, se ci tenessi davvero, non ci sarebbe nemmeno bisogno di tutto ciò.
E puoi essere "strano", o definisciti come vuoi, finché vuoi!
Comunque sappi che ci ho provato.
E anche se potrebbe non portare nulla di buono, io ti scrivo lo stesso.
Prima o poi leggerai e, magari, risponderai.
Buonanotte.
Nessuno Mi Conosce
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Ed è stando sdraiata a letto, non riuscendo a prendere sonno che l'ho realizzato.
Non mi conosce nessuno.
Non per essere fatalista, ma diamine.
Se io in questo momento scomparissi, che cosa direbbe la gente di me?
Per i miei compagni di Università, probabilmente, sarei quella asociale.
Per un gruppo di persone sarei quella candida brava ragazza fragile e in perenne pericolo.
Per altri sono la carnefice, una stronza.
Alcuni mi considerano simpatica, altri proprio antipatica, mentre taluni rimangono straniti dell'umorismo che mostro loro.
Per certi sono una nerd patentata o una fan sfegatata, mentre coloro che lo sono veramente mi considerano una noob.
O su un lato o su un altro.
Sto sempre dalla parte opposta rispetto agli altri.
Mai dalla parte giusta.
Tutti si sono fatti, bene o male, un'idea di me.
E forse, in po' inconsciamente, mantengo la parte che mi è stata affidata.
Non so perché.
Forse perché è più facile così.
È più facile essere consci di cosa la gente pensa di te.
Probabilmente ti aiuta a sapere anche come comportarsi con loro.
In sostanza, però, così con ognuno devo mantenere una determinata parte.
E alla fine?
Alla fine non ho nessun amico fidato.
Nessuno a cui raccontare la mia giornata, le mie cose, la mia vita.
E in sostanza, nessuno mi conosce.
E forse non mi conosco esattamente neanche io.
Non mi conosce nessuno.
Non per essere fatalista, ma diamine.
Se io in questo momento scomparissi, che cosa direbbe la gente di me?
Per i miei compagni di Università, probabilmente, sarei quella asociale.
Per un gruppo di persone sarei quella candida brava ragazza fragile e in perenne pericolo.
Per altri sono la carnefice, una stronza.
Alcuni mi considerano simpatica, altri proprio antipatica, mentre taluni rimangono straniti dell'umorismo che mostro loro.
Per certi sono una nerd patentata o una fan sfegatata, mentre coloro che lo sono veramente mi considerano una noob.
O su un lato o su un altro.
Sto sempre dalla parte opposta rispetto agli altri.
Mai dalla parte giusta.
Tutti si sono fatti, bene o male, un'idea di me.
E forse, in po' inconsciamente, mantengo la parte che mi è stata affidata.
Non so perché.
Forse perché è più facile così.
È più facile essere consci di cosa la gente pensa di te.
Probabilmente ti aiuta a sapere anche come comportarsi con loro.
In sostanza, però, così con ognuno devo mantenere una determinata parte.
E alla fine?
Alla fine non ho nessun amico fidato.
Nessuno a cui raccontare la mia giornata, le mie cose, la mia vita.
E in sostanza, nessuno mi conosce.
E forse non mi conosco esattamente neanche io.
Essere Genitori
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La Ragazza Che Scriveva Troppo
on giovedì 7 agosto 2014
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