Le origini della
festa del pesce d'aprile, che si tramanda da secoli, in molti paesi del mondo,
sono incerte.
Non si conosce esattamente il periodo in cui ebbe inizio, né per opera di
chi. Gli studiosi di tradizioni popolari forniscono diverse versioni - basate più su
congetture teoriche che su dati scientificamente provati - che avvolgono la
nascita di questa tradizione in un alone di mistero.
L’ipotesi più
accreditata negli ambienti accademici fa risalire l’origine del pesce d’aprile
ad un periodo antecedente al 154
A.C., quando il primo aprile segnava l’inizio dell’anno. Più tardi, la
Chiesa soppresse la festa stabilendo l’inizio dell’anno il primo di gennaio. La
vecchia tradizione continuò comunque a sopravvivere tra i pagani che per questo
venivano derisi e scherniti.
Un’altra ipotesi, abbastanza diffusa, si rifà invece al rito pagano, legato all’antico calendario giuliano, quando il primo
di aprile segnava l’inizio del solstizio di primavera. Terminato l’inverno,
l’avvento della stagione primaverile segnava il rinnovamento della terra e
della vita. In questa occasione, tra il 25 di marzo e il primo di aprile, si
usava propiziare gli dèi offrendo doni e facendo sacrifici in loro
onore. La festa era anche occasione per esprimersi in massima libertà con
lazzi, burle e buffonerie.
Con l’avvento del Cristianesimo, nell’Impero Romano feste di questo tipo furono sostituite con altre festività religiose al fine di
far scomparire per sempre gli usi e le tradizioni pagane. Questo fu il destino
che toccò anche alla festa del primo di aprile, rimpiazzata da quella della
Pasqua. Le persone che, nonostante ciò, si ostinavano a festeggiare il vecchio
rito pagano venivano ridicolizzate e fatte oggetto di scherzi e burle di ogni
tipo.
Entrambe le ipotesi, comunque, confermano la matrice pagana e buffonesca della festa, che continua
tutt’oggi, seppur con sfumature diverse, a restare viva in gran parte del
mondo.
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