Davanti a me il tramonto.
Il cielo blu si dipinge di fuoco.
Da un roseo arancione si macchia di sangue.
La palla infiammata cerca di nascondersi dietro alle nuvole grigie.
Io provo a nascondere le mie lacrime davanti a questo spettacolo.
Davanti a me la città si accende.
Il mio animo apatico, man mano si smuove.
Affondo il mio viso tra le maniche di una felpa.
Indosso il cappuccio.
Mi estraneo dal mondo.
Da questo mondo che spesso mi pare così estraneo.
Come un virus, mi contamina e, pian piano, mi spezza.
In cima a questa torre si ha tempo di pensare.
Pensieri lontani e dolorosi spingono per entrare.
E un ragazzo che ti somigliava.
E una ragazza che... Potevo essere io.
Sono stata molto ad osservarli.
Erano amici, quello è sicuro.
Forse lei un po' gli piaceva.
O sono io che, probabilmente, un po' ci speravo.
Mi ricordavano noi, i primi tempi.
Io ero il tuo sole, la luna, le stelle.
Tu mi seguivo.
Io ti ho aspettato.
E poco importa che fossero forze maggiori.
Poco importa che non avresti voluto.
Io ti ho amato.
Tu... Mi hai spezzata.
E mentre il buio e freddo si prende questa notte parigina, la tua ombra e il tuo ricordo si impossessano di me.
Poco importa che non avresti voluto.
Io ti ho amato.
Tu... Mi hai spezzata.
E mentre il buio e freddo si prende questa notte parigina, la tua ombra e il tuo ricordo si impossessano di me.
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