Un giorno un uomo mi fermo per strada e mi chiese: cos'è la cosa più importante nella vita di una persona?
Presa alla sprovvista tentennai e non risposi.
Quell'uomo mi guardò allora dritta negli occhi e mi sorrise con un sorriso di qualcuno che aveva capito più di quello che lasciava trasparire.
Girandosi se ne va salutandomi così.
"Finalmente una persona che lo sa!".
Ho iniziato a pensare fosse pazzo, ma quegli occhi sembravano troppo lucidi per essere di un pazzo.
Non capendo cosa avesse voluto dirmi, ho iniziato a pormi tante domande.
Un sorriso, forse lo stesso sorriso dell'uomo di prima si fa strada sul mio viso.
All'improvviso, così come si era presentato quell'uomo, si è palesata la risposta.
"Mai smettere di porsi domande".
Anche se pensi di avere già trovato una risposta.
Perché? Perché domani potrebbe essercene un'altra!
E questa potrebbe essere diversa dalla precedente.
Porsi Domande
Allargare Gli Orizzonti
Trovo che allargare gli orizzonti sia una delle cose più importanti da fare nella nostra vita.
Anche solamente la volontà di farlo.
Il non volere giacere nelle solite cose.
Il non pensare che ciò che si conosce sia l'unica realtà possibile.
Pietra Preziosa
Il mondo è un po' come una macina che leviga l'anima con la sofferenza, fino a togliere tutte le impurità e farne una pietra preziosa dal carbone che è all'inizio.
Un Altro Sapore
Trovo che gli alti e i bassi siano a loro modo fisiologici.
Possono essere utili se vissuti come momenti di transizione.
Diciamo sempre che cerchiamo la quiete, ma forse, in qualche modo, un po' di pepe non ci dispiace.
Ovviamente vorremmo che siano sempre cose che si risolvino nel migliore dei modi, il più velocemente possibile e che portino, alla fine, a cose migliori.
Con il senno di poi i dolori e le difficoltà ormai passate hanno tutt'altro sapore.
E una volta che lo impari, in qualche modo impari anche a soffrire "bene", forse.
Continuerai a soffrire, siamo umani, basta una parola, un gesto, un qualcosa che ci sorprenda in modo negativo per cadere nel tranello e soffrire.
Anche soltanto nel vedere ciò che accade nel resto del mondo o per una discussione a casa.
Se, però, impari ad affrontare questo dolore, se gli permetti di insegnarti e renderti più forte senza arrenderti, beh, questo dolore avrà già un altro sapore.
Qualcosa Di Buono
C'era un signore a Bogotà, un ricco industriale, che un giorno fu rapito da un gruppo di narcotrafficanti, i quali chiesero un riscatto di 10 milioni di Pesos.
Ovviamente non funziona come nei film in cui basta chiamare la banca e il giorno dopo hai 10 milioni pronti per pagare il riscatto...
Alla moglie ci vollero tre mesi per mettere insieme tutti quei soldi.
Il problema era che questo signore soffriva di una malattia al cuore e quindi i rapitori dovevano trovare un modo per tenerlo vivo in quanto, nel caso fosse morto, avrebbero anche potuto dire addio al riscatto.
Per questo motivo cambiarono la sua dieta obbligandolo a mangiare cibo sano, facendogli fare ginnastica tutti i giorni e lo costrinsero a smettere di bere e di fumare.
Quando finalmenrte il riscatto fu pagato e il signore fu liberato, un medico lo visitò e lo trovò in perfetta salute, molto più di prima che fosse stato rapito, e gli disse che il rapimento era la cosa migliore che gli fosse capitata.
Quando ci sono dei momenti brutti in cui tutto sembra andare male e nonostante i nostri sforzi le cose non migliorano, pensa a questa storia.
Come fai a sapere che quello che ti sta succedendo non è qualcosa di buono?
Ammissione Di Colpevolezza
Io mi dichiaro colpevole di essere donna; di voler essere giudicata per come penso e per quel penso, non per la taglia del mio reggiseno.
Io mi dichiaro colpevole di essere convinta di poter dimostrare qualcosa con il mio cervello, e non aprendo le gambe.
Io mi dichiaro colpevole di voler uscire la sera, senza dover pensare a chi mi riaccompagnerà a casa per non fare la strada da sola.
Io mi dichiaro colpevole di voler uscire con una gonna corta, senza dare il permesso a nessuno di togliermela.
Io mi dichiaro colpevole di essere convinta di poter lavorare senza, per questo, inficiare il mio eventuale ruolo di madre.
Io mi dichiaro colpevole di poter cucinare, lavare, stirare e pulire perché ne ho voglia, non perché moglie, non perché madre.
Io mi dichiaro colpevole di poter essere lasciata e di lasciare il mio ragazzo, senza per questo ricorrere alla violenza.
Io mi dichiaro colpevole di tutto questo.
Se la pena prevista per queste colpe è l'essere tacciata di essere poco di buono, arrivista, femminista ed idiota, allora griderò con forza di essere una poco di buono, arrivista, femminista ed idiota perché un'idea, degli insulti, non sa che farsene se non riderci sopra.
Come Un Regalo
Ogni giorno realizzo quanto siamo fortunati ogni volta che ci svegliamo in salute e quante persone possono avere qualcosa, che sia piccolo o grande, che può in qualche modo condizionare la loro vita.
In fondo, però, fortunatamente, viviamo in un tempo in cui si può convivere con molte malattie.
Una delle cose che più mi affascina, ma allo stesso tempo mi spaventa è come la nostra psiche sia davvero un importante strumento di salute o di malattia.
Un po' tutte le nostre componenti hanno in qualche modo una connessione.
Per questo, quando c'è qualcosa che non va, a volte il problema diventa più grande di quello che oggettivamente sarebbe.
Ci sono persone che hanno avuto molto dalla vita, ma alla prima difficoltà cadono in depressione peggiorando inconsciamente anche altri aspetti della propria vita. Altre persone che si ritrovano ad affrontare ogni giorno situazioni difficili, malattie, povertà, etc., sanno invece trovare ogni mattina qualcosa per cui sorridere.
Si potrebbe pensare a un regalo. Quando fai un regalo a una persona potrebbe essere pensato, potresti avere girato la città in cerca della cosa perfetta. Oppure potresti avere preso la prima cosa capitata sott'occhio nel primo negozio in cui sei entrato, giusto? Oggettivamente l'oggetto è quello, ma, converrai con me, anche uno stesso oggetto può avere due pesi molto differenti (e questo come ogni gesto o pensiero che rivolgiamo agli altri). Poi c'è un altro peso, quello che dà chi riceve questo regalo. Ci si potrebbe focalizzare sull'oggetto in sé con i suoi pregi e i suoi difetti oppure si può apprezzare la cosa in quanto proveniente da quella determinata persona.
Ce Ne Sarà Bisogno
Avevo Paura Del Buio
Quando ero piccola avevo paura del buio, ma un giorno in cui ero particolarmente triste ho iniziato a pensare che il buio non era la prima cosa che temevo.
Con altre paure e altri pensieri nella testa mi sono avventurata nell'oscurità prima velocemente in ansia e poi sempre più con calma mi sono resa piano piano conto che in realtà non c'era niente di cui avere e l'unica cosa che dovevo temere io sono i pensieri dentro la mia testa.
Quando ero giovane avevo paura di essere abbandonata, ma il giorno in cui mi sono sentita davvero abbandonata e ho che non era la prima cosa di cui dovevo avere paura.
Fino a ieri avevo paura di essermi persa di non essere più me stesso di aver abbandonato me stessa per la strada, ma oggi ho capito che quella ragazza che pensavo di aver perso è sempre dentro di me.
Accetto Il Rischio
Ho passato anni della mia vita a tenermi tutto dentro e a non potere/volere raccontare niente a nessuno. È stata una scelta inconscia, forse spinta da precedenti esperienze, da precedenti delusioni.
Dicono che ogni persona che entra nella tua vita ti lasci qualcosa, ti cambi, ti faccia crescere, maturare, in qualche modo migliorare. Io negli ultimi anni non mi sono sentita migliorata, anzi.
Non sono mai stata una ragazza particolarmente da "vida loca", anzi, la maggior parte delle mie serate in adolescenza finivano a giocare a qualche Gioco di Ruolo, nel vedere qualche film o semplicemente nel chiacchierare sotto casa. E così sono state la maggior parte delle persone di cui mi sono circondata.
Negli ultimi anni, invece, ho voluto assaggiare il gusto della vita e ho iniziato a viaggiare da sola, zaino in spalla, ad immergermi in innumerevoli esperienze, corsi, attività che in qualche modo potessero arricchirmi molte delle quali continuo a portare avanti negli anni. Mi sono inebriata di vita. Ho conosciuto tante persone, di qualsiasi genere, tipo, ceto, scolarità, mentalità, etc., ma nessuna di queste riusciva a conoscermi davvero. All'inizio vedevo la colpa come un fattore esterno e ci stavo male, ma in un secondo momento ho capito che era il mio modo di affrontare le cose, di rapportarmi con le persone, di vivere e questo mi ha suggerito il fatto che, se c'è qualcosa che non va, sono io che ho il potere di decidere come prendere questa cosa e, se possibile, cambiarla (almeno per come viverla e non soffrirci più).
Ho imparato che aprirsi spesso è la cosa migliore che puoi fare, spesso può essere anche la soluzione a molte questioni. Ultimamente sono riuscita ad aprirmi anche con mia madre, cosa che non accadeva da tempo immemore visto che è capitato più volte che usasse le mie debolezze nei momenti peggiori. Ho accettato il rischio di sentirmi dire qualcosa di cattivo quando si arrabbierà, ma fa parte del gioco e il gioco vale la candela. È inutile vivere sotto una campana di vetro. È inevitabile che ci siano alti e bassi, cose belle, cose meno belle. Tutto sta ad affrontarle e sapere come prenderle. Ormai la conosco e so che ogni tanto potrebbe partirle l'embolo, ma sicuramente è una persona che mi vuole davvero bene e vuole il mio bene sopra a tutto. Quando ho bisogno c'è stata, c'è e ci sarà finché saremo entrambe qui su questa terra. La scorsa notte, ormai mattina, mi sono addormentata abbracciata a lei mentre siamo state su a parlare tutta la notte. Fino a poco tempo fa non avrei mai pensato di potere fare questi passi da gigante (almeno per quello che pensavo di essere diventata). Non riuscivo a fidarmi neanche di mia madre e accumulando le cose andava sempre a finire che sbottavo per stronzate. Raccontando e raccontandomi a tempo debito, oltre a cercare di alleviare il peso sul petto, credo che ci sia stato un salto di qualità. Uno pensa di avere imparato e maturato determinate cose nel corso della propria vita, ma è incredibile come poche cose siano in grado di farti mettere in discussione e insegnarti qualcosa. Non si è mai arrivati e, anche in famiglia, con le persone con cui si convive da una vita, c'è sempre modo di migliorare le cose, anche quelle per cui non riuscivo a vedere via di uscita. Se prima, dopo un periodo di vani piatti volanti, ero più sul cercare di imparare ad accettare le cose così come sono e sopportarle nel frattempo che le mie ali non saranno abbastanza forti da farmi spiccare il volo, ho capito che anche loro, a modo loro, vorrebbero migliorare la situazione a casa che non è delle migliori, ma mettendo insieme le forze e remando insieme verso lo stesso obiettivo, anche la nostra barca potrà navigare in serenità. Sono stata chiusa in una gabbia dorata e ora volare è faticoso e a volte fa male, ma so soltanto che provarci, comunque vada, ne varrà la pena.
Per quanto nella vita sia importante capire cosa si vuole, trovo fondamentale capire anche cosa non fa per noi. Le persone continuano e continueranno ad entrare e uscire dalla nostra vita come noi faremo lo stesso nelle loro. È il normale ciclo della vita e, in fondo, lo sappiamo che è giusto così. Siamo esseri umani, siamo in continuo cambiamento e, chi consciamente, chi inconsciamente, sempre in cerca di nuovi stimoli.
Per quanto non sia facile per tutti ammetterlo, la persona più importante della tua vita sei tu.
In fondo, le gabbie sono nella nostra testa e sta a noi decidere quando volare.
Non so se questo mio flusso di coscienza random ispirata dalla fioca luce della luna possa in qualche modo essere di qualche spunto o utilità per qualcuno, ma se anche solo una mia parola riuscisse ad arrivare al cuore di qualcuno di voi, magari in un momento non facile, allora ne sarà valsa la pena. Altrimenti, semplicemente, avrà fatto bene a me e al mio volere imparare ad aprirmi nuovamente con le persone.
Accetto il rischio, e voi?
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