Ho passato anni della mia vita a tenermi tutto dentro e a non potere/volere raccontare niente a nessuno. È stata una scelta inconscia, forse spinta da precedenti esperienze, da precedenti delusioni.
Dicono che ogni persona che entra nella tua vita ti lasci qualcosa, ti cambi, ti faccia crescere, maturare, in qualche modo migliorare. Io negli ultimi anni non mi sono sentita migliorata, anzi.
Non sono mai stata una ragazza particolarmente da "vida loca", anzi, la maggior parte delle mie serate in adolescenza finivano a giocare a qualche Gioco di Ruolo, nel vedere qualche film o semplicemente nel chiacchierare sotto casa. E così sono state la maggior parte delle persone di cui mi sono circondata.
Negli ultimi anni, invece, ho voluto assaggiare il gusto della vita e ho iniziato a viaggiare da sola, zaino in spalla, ad immergermi in innumerevoli esperienze, corsi, attività che in qualche modo potessero arricchirmi molte delle quali continuo a portare avanti negli anni. Mi sono inebriata di vita. Ho conosciuto tante persone, di qualsiasi genere, tipo, ceto, scolarità, mentalità, etc., ma nessuna di queste riusciva a conoscermi davvero. All'inizio vedevo la colpa come un fattore esterno e ci stavo male, ma in un secondo momento ho capito che era il mio modo di affrontare le cose, di rapportarmi con le persone, di vivere e questo mi ha suggerito il fatto che, se c'è qualcosa che non va, sono io che ho il potere di decidere come prendere questa cosa e, se possibile, cambiarla (almeno per come viverla e non soffrirci più).
Ho imparato che aprirsi spesso è la cosa migliore che puoi fare, spesso può essere anche la soluzione a molte questioni. Ultimamente sono riuscita ad aprirmi anche con mia madre, cosa che non accadeva da tempo immemore visto che è capitato più volte che usasse le mie debolezze nei momenti peggiori. Ho accettato il rischio di sentirmi dire qualcosa di cattivo quando si arrabbierà, ma fa parte del gioco e il gioco vale la candela. È inutile vivere sotto una campana di vetro. È inevitabile che ci siano alti e bassi, cose belle, cose meno belle. Tutto sta ad affrontarle e sapere come prenderle. Ormai la conosco e so che ogni tanto potrebbe partirle l'embolo, ma sicuramente è una persona che mi vuole davvero bene e vuole il mio bene sopra a tutto. Quando ho bisogno c'è stata, c'è e ci sarà finché saremo entrambe qui su questa terra. La scorsa notte, ormai mattina, mi sono addormentata abbracciata a lei mentre siamo state su a parlare tutta la notte. Fino a poco tempo fa non avrei mai pensato di potere fare questi passi da gigante (almeno per quello che pensavo di essere diventata). Non riuscivo a fidarmi neanche di mia madre e accumulando le cose andava sempre a finire che sbottavo per stronzate. Raccontando e raccontandomi a tempo debito, oltre a cercare di alleviare il peso sul petto, credo che ci sia stato un salto di qualità. Uno pensa di avere imparato e maturato determinate cose nel corso della propria vita, ma è incredibile come poche cose siano in grado di farti mettere in discussione e insegnarti qualcosa. Non si è mai arrivati e, anche in famiglia, con le persone con cui si convive da una vita, c'è sempre modo di migliorare le cose, anche quelle per cui non riuscivo a vedere via di uscita. Se prima, dopo un periodo di vani piatti volanti, ero più sul cercare di imparare ad accettare le cose così come sono e sopportarle nel frattempo che le mie ali non saranno abbastanza forti da farmi spiccare il volo, ho capito che anche loro, a modo loro, vorrebbero migliorare la situazione a casa che non è delle migliori, ma mettendo insieme le forze e remando insieme verso lo stesso obiettivo, anche la nostra barca potrà navigare in serenità. Sono stata chiusa in una gabbia dorata e ora volare è faticoso e a volte fa male, ma so soltanto che provarci, comunque vada, ne varrà la pena.
Per quanto nella vita sia importante capire cosa si vuole, trovo fondamentale capire anche cosa non fa per noi. Le persone continuano e continueranno ad entrare e uscire dalla nostra vita come noi faremo lo stesso nelle loro. È il normale ciclo della vita e, in fondo, lo sappiamo che è giusto così. Siamo esseri umani, siamo in continuo cambiamento e, chi consciamente, chi inconsciamente, sempre in cerca di nuovi stimoli.
Per quanto non sia facile per tutti ammetterlo, la persona più importante della tua vita sei tu.
In fondo, le gabbie sono nella nostra testa e sta a noi decidere quando volare.
Non so se questo mio flusso di coscienza random ispirata dalla fioca luce della luna possa in qualche modo essere di qualche spunto o utilità per qualcuno, ma se anche solo una mia parola riuscisse ad arrivare al cuore di qualcuno di voi, magari in un momento non facile, allora ne sarà valsa la pena. Altrimenti, semplicemente, avrà fatto bene a me e al mio volere imparare ad aprirmi nuovamente con le persone.
Accetto il rischio, e voi?
Accetto Il Rischio
Pubblicato da
La Ragazza Che Scriveva Troppo
on mercoledì 24 agosto 2016
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1 commenti:
Accettare il rischio è un atto di coraggio. A mio parere, quest'atto di coraggio viene ripagato con la nostra crescita personale, un bel premio per aver sfidato l'ignoto, perché molte volte questo è.
Io, più che accettare il rischio, molte volte su certe cose non è che accetto il rischio, mi ci butto sopra, perché confesso che rimarrei immobile a non fare nulla altrimenti.
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