Lo dicono solo in caso di estrema necessità, tipo quando proprio
non ne possono fare a meno, sennò dicono dei surrogati.
Dei derivati del ti amo.
Che
fanno danni come i derivati delle banche.
Dite delle cose tipo: sei molto
importante per me.
E cosa vuol dire molto importante?
Anche non pestare una
cacca di cane prima di portare le scarpe al calzolaio è molto importante, ma non
è mica la stessa cosa che dire ti amo.
Dite cose tipo: Mi fai stare bene.
Ma mi
fai stare bene lascialo dire a Biagio Antonacci.
Dillo al tuo medico Shiatzu
quando ti schiaccia i piedi per metterti a posto la cervicale.
Oppure sprecate
quelle parole tipo tesoro, meraviglia, splendore…
Ma splendore cosa? Guardami.
Splendo? Non sono mica una plafoniera?
Se la
prima volta vi vergognate mettete la testa nel sacchetto del pane?
Dite “ti
amo” mentre vi lavate i denti? Sglrlb?
Va bene anche quello.
Poi al limite
cambiate idea.
Dire una volta ti amo non crea nè impotenza nè assuefazione.
Poi il bello è che non capite nulla anche quando siamo noi a dirvi
parole d’amore…
Se vi diciamo cose romantiche tipo: Amore, guarda che luna…
Voi
rispondete: "Minchia l’una? Pensavo fossero le undici."
Andiamo che mi è scaduto
il parcheggio.
Ma noi vi amiamo lo stesso. Cosi come siete….
Vi amiamo anche
quando vi vantate di aver scritto il vostro nome facendo pipì sulla neve,
amiamo i vostri piedi anche se sono armi di distruzione di massa, vi amiamo
anche se di notte russate che ci sembra di dormire ai piedi dello Stromboli, vi
amiamo anche se per trovarvi per casa basta seguire le tracce come per gli
animali servatici, giacca, camicia, canotta, tutto lasciato per terra finchè
sul divano non trovi un tizio con la felpa della Sampdoria che gioca alla
Playstation.
Vi amiamo quando per fare un caffè ne spargete un quarto sul
tappetino e due quarti sul gas. E poi dite che viene leggero.
Vi amiamo quando avvitate la caffettiera fino allo spasimo che per
aprirla dobbiamo chiamare i pompieri, e poi non chiudete i barattoli,
appoggiate solo il coperchio sopra cosi appena lo prendi sbadabam cade tutto.
Vi amiamo quando sparecchiate la tavola con la tecnica del discobolo, mettendo
in frigo la pentola della minestra che poggia su due mandarini.
Vi amiamo
quando a Natale scavate il panettone con le dita, quando per farvi un caffè
sporcate la cucina che neanche 10 Benedette Parodi.
E pure quando per farvi la
doccia allagate il bagno e lasciate la malloppa di peli nello scarico, che
sembra di stare insieme a un setter irlandese!
Vi amiamo quando diciamo voglio
un figlio da te e voi rispondete “Magari un cane” e noi vorremmo abbandonare
VOI in autostrada non il cane.
Vi amiamo quando andate a lavare la macchina e
ci chiudete dentro coi finestrini aperti.
Vi amiamo quando fate quelle battute tipo prima di fidanzarti guarda la
madre, perché la figlia diventerà cosi.
Voi no. Voi spesso siete pirla fin da
subito.
Vi amiamo quando mettete nella lavastoviglie i coltelli di punta, che
quando noi la svuotiamo ci scarnifichiamo, e quando invece di sostituire il
rotolo finito della carta igienica usate il tubetto di cartone grigio come
cannocchiale.
E’ per amore vostro che facciamo finta di addormentarci abbracciati anche se dormire sul vostro omero ci dà un po’ la sensazione di appoggiare la mandibola su un ramo secco di castagno.
E’ per amore vostro che facciamo finta di addormentarci abbracciati anche se dormire sul vostro omero ci dà un po’ la sensazione di appoggiare la mandibola su un ramo secco di castagno.
E vi amiamo anche se considerate come dogma assoluto che l’arrosto della
mamma è più buono di quello che facciamo noi.
Il creatore non ha detto: "e la
suocera fece l’arrosto fatelo sempre cosi in memoria di me".
Insomma, noi vi amiamo anche quando date il peggio, vi amiamo nella buona ma soprattutto nella schifosa sorte.
Insomma, noi vi amiamo anche quando date il peggio, vi amiamo nella buona ma soprattutto nella schifosa sorte.
Vi amiamo perché amiamo l’amore che
è un apostrofo rosa tra le parole.
E’ irrecuperabile, ma quasi quasi me lo
tengo.
Perchè San valentino è la festa dell’amore, declinato in tutte le sue forme.
Perchè San valentino è la festa dell’amore, declinato in tutte le sue forme.
L’amore delle persone che si amano.
Anche delle donne che amano le donne
e degli uomini che amano gli uomini.
Ma che ci interessa quello che fanno a letto?
Solo questo conta.
Pensa che bello sarebbe vivere in un paese dove tutti i diritti fossero
riconosciuti.
Ma non solo i diritti dei soldi.
Quelli dell’anima.
Quelli che mi
dicono che posso vegliare la persona che ho amato per anni in un letto
d’ospedale senza nessuno che mi cacci via perchè non siamo parenti.
E poi
vorremmo un San Valentino dove nessun uomo per farci i complimenti dicesse che
siamo donne con le palle.
Dirci che siamo donne con le palle non è un
complimento. Non le vogliamo.
Vogliamo solo rispetto.
In Italia in media ogni due o
tre giorni un uomo uccide una donna, compagna, figlia, amante, sorella, ex.
Magari in famiglia.
Magari in famiglia.
Perché non è che la famiglia sia sempre, per forza,
quel luogo magico in cui tutto è amore.
La uccide perché la considera una sua proprietà.
La uccide perché la considera una sua proprietà.
Perché non concepisce
che una donna appartenga a se stessa, sia libera di vivere come vuole lei e
persino di innamorarsi di un altro.
E noi che siamo ingenue spesso scambiamo
tutto per amore, ma l’amore con la violenza e le botte non c’entrano un tubo.
L’amore, con gli schiaffi e i pugni c’entra come la libertà con la prigione.
Noi a Torino, che risentiamo della nobiltà reale, diciamo che è come passare
dal risotto alla merda.
Un uomo che ci mena non ci ama. Mettiamocelo in testa.
Un uomo che ci mena non ci ama. Mettiamocelo in testa.
Salviamolo
nell’hard disk.
Vogliamo credere che ci ami? Bene.
Allora ci ama male.
Non è
questo l’amore.
Un uomo che ci picchia è uno stronzo.
Sempre.
E dobbiamo
capirlo subito. Al primo schiaffo.
Perché tanto arriverà anche il secondo, e
poi un terzo e un quarto.
L’amore rende felici e riempie il cuore, non rompe
costole e non lascia lividi sulla faccia.
Pensiamo mica di avere sette vite come
i gatti? No.
Ne abbiamo una sola. Non buttiamola via.
- Luciana Littizzetto -
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